Sabato, 27 luglio 2024 - ore 03.25

Milano Cultura, solidarietà e integrazione trovano spazio all’interno del mercato coperto di piazzale Ferrara

Un bando per assegnare quattro postazioni ad attività culturali, ricreative e sociali. Tajani: “Vogliamo che il mercato diventi una realtà viva e di aggregazione a disposizione dei cittadini”.

| Scritto da Redazione
Milano Cultura, solidarietà e integrazione trovano spazio all’interno del mercato coperto di piazzale Ferrara

Milano Cultura, solidarietà e integrazione trovano spazio all’interno del mercato coperto di piazzale Ferrara

Un bando per assegnare quattro postazioni ad attività culturali, ricreative e sociali. Tajani: “Vogliamo che il mercato diventi una realtà viva e di aggregazione a disposizione dei cittadini”.

La cultura, l’intrattenimento e l’attenzione al sociale trovano spazio al Mercato Comunale Coperto di piazzale Ferrara. Sono state approvate oggi dalla Giunta le linee guida per l’assegnazione in concessione d’uso temporaneo di quattro posteggi, attualmente liberi, ad associazioni, onlus e soggetti privati per lo sviluppo di progetti e attività con finalità sociali, culturali, ricreative.

 “Linee guida che si inseriscono nella più ampia strategia di riqualificazione dei Mercati Coperti – spiega l’assessore alle Attività produttive e  Commercio, Cristina Tajani –. Vogliamo affiancare, alle 13 attività presenti, quattro nuove realtà capaci di implementare l’attrattività commerciale dell’intero complesso, accostando alle azioni vendita servizi culturali, sociali e di aggregazione  utili al quartiere. Invito tutti coloro che sono interessati agli spazi a presentare progetti che possano integrarsi e potenziare le caratteristiche delle attività attualmente presenti così da valorizzarsi reciprocamente, rendendo il mercato una realtà viva e a disposizione dei cittadini”.

 Il provvedimento si inserisce in continuità con le azioni promosse dall’Amministrazione in questi anni per promuovere la ‘trasformazione evolutiva’ dei Mercati Comunali Coperti e farli diventare punto di scambio non solo di merci, ma anche di idee e di relazioni, attraverso forme di ibridazione tra attività commerciali classiche – comunque prevalenti – e attività con finalità sociali, culturali, aggregative e ricreative, anche di tipo occasionale o temporaneo a disposizione dei quartieri.

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