Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 23.11

Mostra online a cura di Davide Tansini

| Scritto da Redazione
Mostra online a cura di Davide Tansini
È dedicata alle vicende del tardo Medioevo e del Rinascimento la mostra online con cui Davide Tansini inaugura la serie «Percorsi nel tempo».
L’evento ideato dallo storico cremonese s’intitola “Pontremoli e il dominio degli Sforza (1441-1500)”: racconta il sessantennio del XV secolo in cui il casato sforzesco governò l’alta val di Magra.
Articolata in una sequenza di 57 schede testuali corredate da immagini a tema, l’iniziativa affronta politica, cultura, geografia, economia, biografie e curiosità.
I contenuti dell’esposizione non si limitano alla sola Lunigiana ma riguardano un più vasto territorio compreso fra Liguria orientale, Toscana del Nord, Emilia occidentale e bassa Lombardia.
Numerosi sono i legami con il Cremonese, a cominciare dal capostipite dei sovrani che nella seconda metà del Quattrocento ressero il Ducato di Milano: il condottiero Francesco Sforza.
Nel 1441 sposò nella chiesa di San Sigismondo la figlia del duca milanese Filippo Maria Visconti, Bianca Maria. La moglie portò in dote il Pontremolese e il Cremonese (tranne le roccheforti di Castelleone e di Pizzighettone).
Dopo la morte del suocero nel 1447, proprio Cremona e Pontremoli divennero il fulcro delle azioni militari e diplomatiche che portarono il capitano di ventura a insignorirsi di Milano nel 1450.
Il percorso della mostra, che menziona oltre 230 località e più di 270 personaggi, tratta diversi episodi che interessarono i cremonesi del XV secolo.
Per esempio, un contenzioso che nel 1451 coinvolse i parrocchiani di Sesto Cremonese, alcuni pontremolesi, il vescovo di Cremona e la corte ducale.
Per preparare i testi Davide Tansini ha utilizzato documenti di fondi archivistici conservati a Firenze, Genova, Lucca, Massa, Milano, Parma, Pavia, Piacenza, Pontremoli e Venezia, oltre che a Cremona.
Visionabile fino al 27 marzo 2022, “Pontremoli e il dominio degli Sforza (1441-1500)” è accessibile tramite il sito www.inarce.com.
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