Come è noto la Giunta Perri aveva elevato la retta minima dei nidi da 70 a 350 euro al mese. Tale scelta ha provocato un calo di 50 iscrizioni su 200. Evidentemente le famiglie non riescono , a queste condizioni, ad utilizzare il servizio. Con questo calo di utenze il sindacato prevede la perdita di 5-7 posti di lavoro e saranno i precari a perdere il posto.
Stamane, nell’incontro con il Comune, il sindacato unitario Cgil-Cisl-Uil ha ottenuto che l’intero ammontare del Fondo Nidi fosse impegnato ad abbattere le rette di accesso al servizio che di fatto passano, per una fascia isee fino a 4000,00 euro, da 350 a 190 euro mese con un abbattimento del 46%.
“Un buon risultato- sostiene Donata Bertoletti- che però non modifica l’impianto culturale di questa Giunta che ha inteso ridimensionare il servizio nidi”.
Per la scuola materna la situazione è bloccata all’anno precedente ( la Giunta a seguito della mobilitazione dei genitori e del sindacato fu costretta a ritirare gli aumenti).
Il costo giornaliero del pasto però passa dai 3,75 euro ai 5.
Nell’intervista Donata Bertoletti, segreteria Cgil e responsabile del welfare, evidenzia i motivi di insoddisfazione ed i risultati raggiunti con la mobilitazione della città.
A cura di Gian Carlo Storti
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Cremona 26 agosto 2013
Il video
Nidi Cremona. Il sindacato ottiene la rimodulazione delle rette | D.Bertoletti