Il professionista fornirà il suo studio di fattibilità non in modogratuito madietro unlautocompenso da accollare ai cittadini contribuenti. Sull’argomento vale la pena di ricordare che Cavazzini ha retto, in qualità di sindaco, la sede drizzonese per ben dieci anni e non si contano i rimanenti svolti con qualifica di consigliere di maggioranza, sempre a sinistra e nelle sue varie mutevoli trasformazioni.
In quelle vesti di responsabilità la signora ha sempre respinto l’idea di tramutare l’unione dei due comuni limitrofi in fusione, tanto è vero che il personale (4 dipendenti) nonostante fosse previsto non è mai stato posto in unione e questa eventualità è stata assolta dopo circa sedici anni vale a dire quando questa politica di professione ha vinto le elezioni a Piadena. Da consigliere di minoranza, attualmente in carica, debbo affermare che l’attuale amministrazione di Drizzona è irresolutamente permeata e condizionata dalle idee e iniziative dell’attuale Presidentessa dell’Unione causa la uguale e indefettibile ideologia politica che avvolge tutti i membri indistintamente. Tutti renziani doc. Tuttavia la mia memoria ritorna alle mie interrogazioni promosse nel 2013 alla quali la Cavazzini rispondeva sostenendo, conti alla mano, che le fusioni erano una bufala mentre le unioni rappresentavano e producevano efficacemente ‘alti livelli di risparmio ottimi e documentati ben superiori a quelli che produrrebbe oggi una fusione...’. Siccome in politica si recita a soggetto oggi la signora amministratrice in carica a Piadena ha cambiato diametralmente idea e come suo costume sta cercando di convincere i drizzonesi a guastare la bussola e intraprendere la nuova strada che in sostanza decreterà la morte definitiva per fagocitazione del comune di Drizzona dopo circa 155 anni di sopravvivenza. (...)
Dante Benelli ( Drizzona)