Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 18.04

NO ALLA GUERRA. PACE SUBITO!

«No alla guerra in Ucraina, no all’espansionismo della Nato. Mobilitiamoci per la pace»: la nota del Prc

| Scritto da Redazione
NO ALLA GUERRA. PACE SUBITO!

Rifondazione Comunista condanna l’inaccettabile intervento militare

russo e invita alla mobilitazione per la cessazione immediata del

conflitto in Ucraina e la ricerca di una soluzione di pace.



Rifiutiamo la logica bellicista e imperialista che ha riportato la

guerra nel cuore dell’Europa. Non ci arruoliamo e non mettiamo

l’elmetto della NATO in testa.



Condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina e l’espansionismo della

NATO che ha deliberatamente prodotto un’escalation irresponsabile

alimentando il nazionalismo ucraino e l’attacco contro le repubbliche

del Donbass.

Siamo contro la guerra, senza se e senza ma. Lo eravamo quando la Nato

bombardava la Serbia per imporre l’indipendenza del Kossovo e lo siamo

oggi che la Russia invade l’Ucraina in nome dei diritti delle

popolazioni russe del Donbass.



Il conflitto tra il revanscismo nazionalista di Putin e la prepotenza

imperialista statunitense rischia di precipitarci in una guerra di

dimensioni mai viste e dalle conseguenze inimmaginabili.

L’Italia deve innanzitutto rifiutare qualsiasi coinvolgimento e

recuperare il ruolo di pace e ripudio della guerra della nostra

Costituzione.

Bisogna immediatamente fermare le armi e riprendere la strada della

diplomazia e del diritto internazionale.



L’unica via per la pace è quella della sicurezza comune, del rispetto

degli accordi di Minsk con il riconoscimento dell’autonomia delle

regioni russofone e un’Ucraina neutrale in una regione

demilitarizzata.

Questa aggressione, e la tensione che l’ha scatenata, avrebbero potuto

essere evitate se si fosse deciso di costruire una Sicurezza

Continentale Integrata come approvata nel 1990 nella cosiddetta “Carta

di Parigi” dalla CSCE (oggi OSCE).



Purtroppo dopo il 1991 l’Europa invece che dichiarare conclusa

l’esperienza dei blocchi militari e proporre una nuova democrazia

multipolare ha continuato a condividere l’esistenza della NATO in nome

dell’Atlantismo, di cui l’Europa è la prima vittima.



L’ Europa è stata incapace di reagire alla prepotenza degli USA che

hanno boicottato la normalizzazione delle relazioni fra Ue e Russia e

la

creazione del gasdotto Nord stream 2, usando la NATO per fomentare

tensioni e divisioni in Europa. Condanniamo la continua violazione da

parte del governo di Kiev degli accordi di Minsk, la sua persecuzione

nei confronti delle popolazioni di lingua russa, la sua glorificazione

di criminali di guerra collaborazionisti dell’occupazione nazista e il

suo sciovinismo nazionalista.

Continuiamo a sperare che non sia troppo tardi per cambiare strada, e

sciogliere la NATO.



La NATO si è confermata un fattore di destabilizzazione nel nostro

continente, così come in Medio Oriente. Putin deve fermare il suo

attacco, l’Italia e i Paesi europei devono assumere l’impegno –

anche senza USA – di dire no all’allargamento dell’alleanza

all’Ucraina come base per una trattativa di pace autentica.



Condanniamo l’irresponsabile sudditanza con cui il governo italiano ha

fatto propria la linea della porta aperta della NATO all’Ucraina e

l’invio di proprie truppe nei Paesi confinanti. Condanniamo altresì

le dichiarazioni della presidente della Commissione Europea, Ursula von

der Leyen, che ha prefigurato l’allargamento della Nato anche ai Paesi

scandinavi.

Mobilitiamoci per la pace e la ripresa del dialogo. Mobilitiamoci per

chiedere al governo italiano di agire nel rispetto dell’articolo 11

della Costituzione e all’Unione Europea di assumere un’iniziativa di

pace autonoma dall’oltranzismo della NATO e degli USA.



Facciamo appello a un immediato cessate il fuoco e per la ripresa del

negoziato che ascolti le ragioni di tutti gli attori, scongiurando una

escalation dagli esiti imprevedibili.

I popoli dell’Europa costringano i governi a scegliere la via della

pace e del disarmo. Siamo al fianco delle voci che in Ucraina e in

Russia chiedono di fermare la guerra e i nazionalismi.



Gli ideali dell’internazionalismo socialista e comunista continuano a

essere la nostra bussola in un mondo che il capitalismo precipita di

nuovo nella guerra.

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