Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 15.06

Nota dalla COP27 Sharm el-Sheikh |Benito Fiori (Cr)

L’inizio dei suoi lavori ha però visto subito maturare il primo ed unico passo molto concreto ovvero il rallentamento dell’aumento della concentrazione della CO2 in atmosfera.

| Scritto da Redazione
Nota dalla COP27 Sharm el-Sheikh |Benito Fiori (Cr)

Nota dalla COP27 Sharm el-Sheikh |Benito Fiori (Cr)

In questi giorni nella nota città egiziana di Sharm el-Sheikh si sono aperti i lavori della 27ª COP (Conferenza delle Parti), appuntamento annuale dell’UNFCCC per la ricerca delle migliori strategie per la riduzione delle emissioni dei gas serra. Evento da cui il mondo si è sempre aspettato risultati ambiziosi, rimanendone però altrettanto regolarmente deluso. Quest’anno i chiari segnali venuti dagli effetti meteorologici estremi quali conseguenze dell’implacabile aumento delle temperature avevano fatto sperare, finalmente, in risultati concreti dai lavori, ma purtroppo queste speranze sono state cancellate dalla folle guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze sulla domanda delle fonti energetiche.

Questa COP27 registra tuttavia una novità, per la prima volta nella sua storia ospita una struttura estranea, il “Mediterranean Pavilion”, il “Padiglione del Mediterraneo”, struttura voluta dall’UfM, dalla Fondazione PRIMA e dalla nostra Rai come partner. L’UfM, Ufficio del Mediterraneo, è un ente intergovernativo dove sono rappresentati i governi dei 26 Paesi dell’UE e di altri 16 che si affacciano appunto su questo mare ed ha come Vicesegretario Generale Il dott. Gramménos Mastrojeni con la personale responsabilità per il settore “Energia e azione per il clima”.

Ricordato che il Mare Mediterraneo ha il tasso di temperatura e il grado di salinità sempre più in crescita, che le sue temperature si sono innalzate di circa 4 gradi rispetto alla media del periodo compreso tra il 1985 e il 2005 (con picchi di oltre 23 gradi), questo “Padiglione” metterà al centro dell’attenzione le sfide urgenti che tutta la regione mediterranea deve affrontare. L’inizio dei suoi lavori ha però visto subito maturare il primo ed unico passo molto concreto per l’ineludibile l’impresa, globale ed epocale, del rallentamento dell’aumento della concentrazione della CO2 in atmosfera. Sono stati trovati, infatti, ben oltre mezzo miliardo di euro perché i Paesi poveri inizino a tagliare le emissioni, risorse da sempre negate da parte dei paesi ricchi, i primi sei dei quali, Cina, Stati Uniti, Ue, India, Russia e Giappone con il loro 62,4% del Pil globale hanno la responsabilità del 68% delle emissioni di CO2 (anidride carbonica). La cifra raccolta, ancora insufficiente per le necessità, resta comunque un importante segnale per l’abbandono delle fonti fossili, le principali responsabili del riscaldamento globale.

Benito Fiori, referente dell’associazione “ABC-Alleanza Bene Comune” (nata a Milano il 24/2/2019 per volontà proprio dell’amico dott. Gramménos Mastrojeni)

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