Ora, che con le terapie antiretrovirali si riesce a eliminare il virus Hiv nel sangue, la sfida è riuscire a stanarlo dai 'reservoir', i depositi nelle cellule in cui rimane dormiente ma pronto a riattivarsi. Potrebbero esserci riusciti i ricercatori di un team britannico, che hanno annunciato al Sunday Times che il virus sembra essere sparito nell'organismo del primo paziente che ha concluso la loro terapia sperimentale. Il protagonista della vicenda è un uomo di 44 anni, assistente sociale, che fa parte di un gruppo di 50 pazienti selezionato per ricevere la terapia. Il protocollo messo a punto dalle università di Oxford, Cambridge, Imperial College, University College London e King's College combina l'uso delle terapie antiretrovirali standard con un farmaco che riattiva il virus Hiv 'dormiente', insieme a un vaccino che induce il sistema immunitario a distruggere le cellule infette.
Conferma del test non arriverà prima di cinque anni. Il risultato definitivo del test, precisano gli stessi autori non arriverà prima di cinque anni. Nel cosiddetto 'paziente di Berlino', un uomo sieropositivo colpito da leucemia, l'Hiv è sparito dopo un trapianto di midollo. Nel 2013 aveva suscitato molte speranze la 'Mississippi baby', una bambina nata sieropositiva curata aggressivamente fin dalle prime ore di vita, ma anche in questo caso il virus, che sulle prime sembrava sparito, è tornato qualche mese dopo aver interrotto il trattamento. Lo scorso anno i medici del Necker di Parigi hanno invece presentato il caso di una diciottenne anch'essa nata sieropositiva e curata con la terapia antiretrovirale fino ai sei anni. Nel sangue della ragazza, hanno spiegato i medici pur restando molto cauti sulle prospettive, il virus non è rilevabile ormai da 12 anni.
Insomma una passo in avanti della scienza