Basta nuova, inutile e dannosa cementificazione di suolo a Cremona Una semplice passeggiata in città e nelle sue periferie è sufficiente per vedere che viviamo in una sovrabbondanza di edifici sia per uso abitativo che commerciale o industriale. Spesso in condizioni fatiscenti, da ristrutturare o da riqualificazione energetica. Ma anche di recente costruzione e vuoti.
I firmatari di questa petizione sono sconcertati e si domandano come sia possibile che la Giunta di Cremona abbia preso, ancora in febbraio 2016, decisioni riguardo ad operazioni immobiliari che daranno luogo ad una nuova imponente cementificazione di suolo agricolo nel territorio (Via Flaminia e Via Mantova per un totale di 320.000 metri quadrati) confermando in toto l'operato della precedente amministrazione. E questo malgrado che gli accordi dei summit internazionali, le indicazioni delle direttive europee, delle leggi italiane e regionali, le parole delle encicliche, ecc., siano tutte tese a promuovere la tutela del suolo.
Comuni come Brescia hanno bloccato gli iter di cementificazione in atto così come altri hanno deliberato di essere Comuni “a consumo di suolo zero”. Perché il Comune di Cremona non l’ha ancora fatto? L'inutilità di nuove costruzioni su suolo vergine a Cremona è talmente evidente che crediamo nessuno possa sostenere, in buona fede, il contrario.
Il suolo è una risorsa non rinnovabile: l’uomo, con le sue attività, ‘consuma’ porzioni di territorio trasformandole in modo pressoché irreversibile. Chiediamo quindi al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Cremonadi deliberare, con la massima urgenza, normative di buonsenso sul consumo del suolo e la rigenerazione urbana.
Cremona sia Comune a consumo di suolo zero, da oggi.
Nella foto (maggio 2012) l'area di Via Flaminia, a due passi da via Novati, dove è prevista la lottizzazione con villette.
A nome di tutti i promotori: Giovanna Perrotta (Legambiente Cremona Circolo Vedo Verde)
La petizione è possibile firmarla anche qui
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