Lunedì, 14 luglio 2025 - ore 23.35

PFAS Pollini (M5s): CHIEDIAMO IL BANDO DI QUESTE SOSTANZE

I GESTORI DELLE ACQUE PREVEDONO MAGGIORI RESTRIZIONI.PFAS SOSTANZE PERICOLOSE PER AMBIENTE E SALUTE

| Scritto da Redazione
PFAS Pollini (M5s): CHIEDIAMO IL BANDO DI QUESTE SOSTANZE

PFAS, I GESTORI DELLE ACQUE PREVEDONO MAGGIORI RESTRIZIONI. Pollini (M5s): “CHIEDIAMO IL BANDO DI QUESTE SOSTANZE, PERICOLOSE PER AMBIENTE E SALUTE”



CAP Holding e Water Alliance, importanti gestori delle acque, sono intervenuti questa mattina nell’ambito dei lavori della VI commissione regionale Ambiente.

Il tema erano i nuovi criteri normativi che, a partire dal 2026, renderanno più restrittivi i limiti per la concentrazione nelle acque di Pfas, sostanze nocive per l’ambiente e la salute ma diffusissime in innumerevoli processi produttivi. 

Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): «Durante i loro interventi, i gestori delle acque hanno sottolineato l’importanza di valori limite più restrittivi, e hanno più volte citato l’opzione zero Pfas, cui siamo favorevoli.

È da inizio legislatura che con diversi atti istituzionali chiediamo di sostenere il manifesto europeo #BanPfas, il quale prevede la sostituzione di queste sostanze nocive per l’ambiente e la salute con alternative già esistenti. Questo manifesto è sostenuto a livello europeo da Germania, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia.

Non si tratta di un’idea estrema, ma di una proposta saggia e ponderata che vuole tutelare la cittadinanza. Anche Regione Veneto ha dato ufficialmente supporto al manifesto. Chiediamo perciò che anche Regione Lombardia si muova in tal senso. 

A ulteriore dimostrazione dell’importanza della campagna #BanPfas, nell’audizione odierna è stata ripetutamente citata l’ipotesi che in un futuro, non troppo lontano, si possa arrivare a un intervento legislativo a livello europeo. I gestori inoltre segnalano che il problema va affrontato a monte, cioè a livello dei cicli produttivi industriali, che generano i reflui che poi finiscono nei depuratori. È necessario quindi diminuire il ricorso a Pfas, sostituibili con sostanze non nocive. Inoltre, i costi di smaltimento degli Pfas tramite depurazione delle acque non dovrebbero essere scaricati interamente sulle aziende di gestione delle acque, quindi in ultimo sui contribuenti. Piuttosto, sarebbe utile un intervento normativo che coinvolga nei costi di depurazione le aziende e società che immettono Pfas nell’ambiente. Secondo i principi, proprio della legislatura italiana ed Europea, del: “chi inquina paga”, della responsabilità sociale estesa al produttore e di precauzione».

 Milano,16 ottobre 2024

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