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Pianengo (Cremona), Il Cenacolo della Commedia presenta ‘Il Faro sul Palco’

Nella fotografia, Micaela Masella, alla cui memoria la rassegna è dedicata

| Scritto da Redazione
Pianengo (Cremona), Il Cenacolo della Commedia presenta ‘Il Faro sul Palco’

Il Cenacolo della Commedia presenta – presso la pizzeria Il Faro di Pianengo (Cremona) – la rassegna teatrale Il Faro sul Palco 2016/2017. Questa edizione (tutti gli spettacoli sono in programma di martedì, alle 21:30) è dedicata a Micaela Masella, direttrice delle Relazioni Esterne ed Eventi del Teatro Carcano di Milano, scomparsa nel giugno scorso.

Martedì 25 ottobre, Spazio Mythos porta in scena Oibò son morto, di Jacob Olesen e Giovanna Mori, con e per la regia di Giada Generali e Carlo Zanotti. Un uomo e una donna, dopo la morte, si ritrovano in un non-luogo che non è il paradiso ma nemmeno l’inferno. Rivedono alcuni momenti della loro vita e della loro morte, le cose che credevano importanti e quelle che non hanno veramente vissuto. Ora è diverso, non ci sono freni o giudizi, ora la vita è una cosa diversa.

Il 22 novembre, La Compagnia delle Muse, nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, presenta Passi affrettati, di Dacia Maraini, e Una donna fortunata, di Letizia Sperzaga, con Stefania Borsotti, Marta Ghironi, Tino Rossi, Emanuela Soffiantini e Lorenzo Sperzaga, per la regia di Luciano Sperzaga e della stessa Soffiantini. Passi Affrettati parla di storie di donne, di diverse aree del mondo, con religioni diverse tra loro, con stili di vita diversi, eppure accomunate da una triste realtà, ovvero quella di essere vittime della violenza, a volte cieca e immotivata. Donne ovunque prigioniere di una tradizione, di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di uno sfruttatore, di una discriminazione. Una donna fortunata è invece il racconto di un amore assoluto, totale, praticamente idilliaco. Ma anche in amore c’è un piccolo prezzo da pagare.

Il 31 gennaio 2017, Giano Teatro sarà protagonista con L’orso e Il canto del cigno, di Anton Cechov, con Giorgio Barlotti, Marta Ghironi e Lorenzo Sperzaga, per la regia di Emanuela Soffiantini. Ne L’orso la situazione appare fin dall’inizio spassosamente paradossale. Il personaggio che dà il titolo allo spettacolo è un infuriato e apparentemente inesorabile creditore che villanamente irrompe in casa di una (anche lei solo apparentemente) inconsolabile vedovella. Il canto del cigno è il capolavoro che vede protagonista un vecchio attore con un’importante carriera alle spalle e che, una notte, solo, per provare a se stesso che è ancora in grado di fare grandi interpretazioni, recita brani dei suoi “cavalli di battaglia” in una struggente e appassionata interpretazione che sarà il suo doloroso “canto del cigno”.

Il 28 febbraio 2017, Quarta Parete e immaginARTE saranno in scena con Nel mezzo del cammin (maledetta crisi di mezza età), con Manuela Vairani, per la regia di Tino Rossi. Che succede a una donna quando il partner incontra il demone di mezza età? Tra risate amare e riflessioni, il ritratto di una moglie impegnata in un confronto con i propri dubbi. Tra autoanalisi e ironia, un’istantanea della nostra società ritratta dal punto di vista femminile, dove non vi sono tuttavia vittime e carnefici: c’è la vita. È un viaggio che, comunque vada a finire, regala sempre una nuova consapevolezza. Un monologo a volte amaro e riflessivo, ma spesso anche divertente, consolatorio e irriverente, un monologo che parla sempre (o ancora) d’amore.

Il 28 marzo 2017, ancora Giano Teatro in scena con Dove vola l’avvoltoio, di Italo Calvino, con Marta Ghironi e Lorenzo Sperzaga, accompagnati alla chitarra da Lorenzo Colace. Due voci e una chitarra per dare vita a un’atmosfera, al clima di un tempo, di un’epoca; tre interpreti per riscoprire un Calvino giovanile, inconsueto, dimenticato. Racconti e canzoni di cui si è persa la memoria, il fuoco degli anni Quaranta e Cinquanta: la fine di due guerre mondiali, le passioni politiche, l’impegno sociale. Toccato dagli eventi del suo tempo, riscopriamo un Calvino che ha un volto inaspettato, che parla di pace, di equità, di uguaglianza; un giovane uomo che ama la genuinità del comune, del quotidiano, e che ispira valori semplici ma preziosi, autentici.

Il 18 aprile 2017, Primadonne chiude la rassegna con Giro di vite, testi tratti da Charles Cros, Achille Campanile e Stefano Benni, con Maria Angela Bartoli, Davide Ceriali, Eugenio Donise, Mariella Lauri, Emi Mori, Olga Ribera, Ornella Righelli ed Emanuela Soffiantini, per la regia della stessa Bartoli. Nella stazione, punto di partenza e di arrivo, si incontrano persone che trascinano la propria vita come un bagaglio, leggero o pesante. A volte basta un fischio del treno per trasportare la mente e farla correre su binari dentro o fuori di noi. Nelle storie rappresentate si percorrono momenti della vita di coppia, familiare, amicale, lavorativa, con ironia, giochi di parole, umorismo al fine di viaggiare solo con un leggero bagaglio, umano.

La direzione artistica della rassegna si deve a Emanuela Soffiantini (Compagnia delle Muse): prenotazioni ai numeri 0373 74209, 348 8357147 e 329 2333470.

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