Sabato, 20 aprile 2024 - ore 07.31

Pianeta migranti. Proteggere è un dovere stabilito dalla legge italiana

Mentre l’Europa discute di come esternalizzare la crisi migratoria per proteggere i propri confini anche a costo di mettere in gioco i propri valori fondanti, a Cremona si è parlato del diritto alla protezione, e dunque del dovere di proteggere, e degli strumenti spesso disattesi, che l’Italia, nel tempo, si è data per garantirlo.

| Scritto da Redazione
Pianeta migranti. Proteggere è un dovere stabilito dalla legge italiana Pianeta migranti. Proteggere è un dovere stabilito dalla legge italiana Pianeta migranti. Proteggere è un dovere stabilito dalla legge italiana Pianeta migranti. Proteggere è un dovere stabilito dalla legge italiana

“Il diritto alla protezione internazionale oggi: tra norme, diritti umani e accoglienza. Luci e ombre” è  il titolo dell’incontro seminariale, organizzato da Immigrati Cittadini onlus in collaborazione con Asgi e Amnesty,  Tavola della Pace, Caritas,  Acli, Forum, Cisvol, patrocinato dal Comune di Cremona e che ha richiamato in sala Zanoni -Via del Vecchio Passeggio, Cremona - numerosi partecipanti, circa 110, tra cui avvocati, insegnanti, educatori e operatori  Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).

Relatori, moderati dal direttore del quotidiano La Provincia di Cremona, Vittoriano Zanolli : l'Avvocato Livio Neri (Asgi), la Dott.Valeria Marengoni ( Membro della Commissione  Territoriale di Brescia); l'Avvocato Fabio Strazzeri ( Amnesty- Circoscrizione Lombardia).

Dopo i brevi saluti del questore Gaetano Bonaccorsi, dell'assessore Rosita Viola e di Don Antonio Pezzetti, il primo a prendere la parola è stato l’avvocato Livio Neri -Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione - che ha inquadrato il diritto di asilo ieri e oggi, iniziando da un rapido excursus storico, a partire dalle consuetudini dei romani, che garantivano protezione ai forestieri fuggiti dalle città del Lazio sotto l'egida del dio ”Asilo” al medievale asilo “ecclesiastico”, alle convenzioni internazionali dell'800, di tutela dei profughi e dei rifugiati da regimi dittatoriali e oppressori.

E' con la Costituzione italiana, afferma Neri, art. 10 comma 3, che si giunge a un'ampia definizione del diritto di asilo, fortemente voluto dai padri costituenti, tra cui Terracini e l'On.le La Pira, a salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali. L'art.10 mirava all'universalizzazione dei nostri diritti, anche in previsione dei grandi mutamenti che si sarebbero svolti ( era dietro l'angolo la Spagna franchista).  In un'Europa teatro di grandi spostamenti di popolazioni a seguito di conflitti estesi e regimi liberticidi, l'Italia si faceva garante della tutela delle persone vittime di oppressioni: gli estensori della Costituzione erano stati essi stessi rifugiati ed esuli.

Oggi, precisa Neri, oltre a quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra del '51, sullo status di rifugiato, grazie al diritto dell'Unione e alle ultime direttive recepite, abbiamo una normativa organica, che regola sia l'accesso alla procedura che l'accoglienza. I pilastri per il riconoscimento di tale diritto sono infatti: l'”effettività” di accesso al territorio dello stato, alla procedura, al diritto all'informazione e all'accoglienza. Infine Neri si è soffermato sulle definizioni di riconosciuto rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del '51, del titolare di protezione sussidiaria, o di permesso umanitario, nel caso in cui non sia possibile concedere lo status ma il soggetto non possa essere rinviato nel paese di origine senza rischi.

Su quest'ultima materia è intervenuta Valeria Marengoni, membro della Commissione Territoriale di Brescia, preposta alla valutazione dell’effettivo diritto d'asilo. Raccontando il ritmo incessante con cui la Commissione incontra i richiedenti asilo, ha anche illustrato le varie difficoltà che sussistono, in particolare i lunghi tempi d’attesa. L’esame dei singoli casi risulta però molto accurato e prevede approfonditi colloqui con i rifugiati, di cui si dovrà valutare l'effettiva credibilità e coerenza del racconto e le prove addotte. È questo un lavoro molto complesso – ha spiegato la Marengoni – per problemi linguistici e culturali, talora ostacoli alla comprensione e al confronto. È inoltre elevato il numero di richiedenti asilo con diniego dello status, circa il 60% a Brescia, cifre però che non tengono conto degli esiti dei ricorsi.   

A questo punto si è incuneata nel dibattito la necessità di ampliamento dei canali regolari per consentire l'ingresso legale dei migranti, onde prevenire il ricorso a trafficanti e  a vie  rischiose per la vita delle persone.

Per ultimo è intervenuto il rappresentante di Amnesty International, Fabio Strazzeri, che ha rimarcato il concetto della protezione ai rifugiati come obbligo giuridico e ha ricordato le vere cifre del fenomeno migratorio: l’onere dell’ospitalità è spettato soprattutto a paesi in via di sviluppo, piuttosto che a stati più ricchi, Libia o Turchia, ad esempio, con circa un milione e mezzo di profughi. Strazzeri ha inoltre dato rilievo al lavoro di Amnesty nei paesi in conflitto o dove si verificano gravi violazioni dei diritti umani.

Dagli interventi del folto pubblico in sala sono emerse la necessità di garantire adeguato welfare per i titolari di protezione e l'opportunità di un cambiamento del discorso pubblico e del linguaggio sulle migrazioni, come fornito dai media locali.

In chiusura, Immigrati Cittadini ha preannunciato la continuazione del percorso iniziato: nelle scuole con la mostra itinerante “Migranti e rifugiati ieri ed oggi” e un incontro a tema sui modelli di accoglienza sostenibili.

 Rosanna Ciaceri  Ass.ne Immigrati Cittadini Cremona

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