Chi vi scende per la prima volta si trova di fronte uno scenario da Far West, che, purtroppo, è identico da tanti mesi. Ogni intervento di ‘ripulitura’ e di ‘restauro ’ è durato, in ogni occasione, non più di una settimana, fino allo stato attuale, in cui, credo, ci si è del tutto rassegnati. I vetri sono stati bersagliati e abbattuti dai sassi della massicciata: anche se da anni manca il riscaldamento, quel minimo di tepore che possono preservare d’inverno quelle quattro mura ,è un vago ricordo. Non parlo di spifferi: il gelo esterno identico all’interno come fuori dalla (stanza che funge da) stazione. Chi può, aspetta il treno in auto. Col motore acceso, ovvio. Oltre al freddo, i ritardi del treno vengono sopportati nella sporcizia, che quasi ogni mattina si trova come lascito dei bagordi della sera precedente: dev’essere un posto divertente per andarci a fumare, e ci si può consumare agilmente la cena, senza doversi preoccupare di come liberarsi degli avanzi e degli imballaggi: il pavimento è bello grande. E’ anche capitato di trovare al mattino delle feci o resti di un falò. Senza farci mancare graffiti e scritte ingiuriose sui muri. Tutti sanno, e, non so come, non si riescono a prevenire gli atti vandalici, cosa che sarebbe più auspicabile che ripulire ogni volta. Può forse essere utile la ronda di qualche ‘volante’, e, forse, anche che qualcuno scenda dall’auto e vada a ‘curiosare’ nelle ore serali/notturne, quando s’infittiscono i capannelli di chi la frequenta senza dover aspettare un treno. si sa che la telecamera che campeggia all’interno finta, e comunque nessuno s’interesserebbe di visionarne i filmati. Mi rivolgo a chi può, perché faccia qualcosa, senza perdermi nell’inutile retorica dell’educazione che manca ai vandali. Che faccia qualcosa, se non per noi pendolari (che comunque paghiamo regolarmente le tasse comunali), magari per una categoria che forse sta più a cuore ai politici e al ‘potere’ di artigiani e commercianti: i turisti. Oltre alle nostre belle aiuole, alle nostre bellissime e celebratissime mura, si pensi non solo a strade e parcheggi, ma anche a quella spettrale stazione che ci ritroviamo. D’altronde, qualche turista arriverà a Pizzighettone anche col, treno, no?
Paolo Battiloro (Pizzighettone)