Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 00.02

Pompe di calore al posto delle caldaie, i benefici arrivano fino a 222 miliardi

Potremmo risparmiare al contempo il consumo di 8,9 mld mc di gas l’anno, oltre all’emissione di 28 mln ton di CO2

| Scritto da Redazione
Pompe di calore al posto delle caldaie, i benefici arrivano fino a 222 miliardi

Alimentare gli edifici è la prima voce per consumo energetico in Italia, arrivando ad assorbire il 45% dei consumi finali: si tratta dell’energia necessaria a cucinare, ad alimentare elettrodomestici, ma soprattutto a scaldarci d’inverno e a rinfrescarci d’estate.

Come spiegano da Italy for climate, oltre i due terzi di questi consumi arrivano abitazioni residenziali – ovvero le nostre case –, e si tratta di una performance che non è affatto migliorata nel corso degli ultimi decenni. Anzi: nonostante i vari ecobonus e superbonus, il consumo di energia degli edifici è cresciuto da 34 a quasi 50 mln di Mtep (+44%) dal 1990 al 2019, consumando circa 30 mld di mc di gas ogni anno. Si tratta di oltre il 40% del fabbisogno nazionale di gas e all’incirca la stessa quantità consumata da tutte le centrali termoelettriche alimentate con questo combustibile.

Inoltre, quello degli edifici è anche il settore responsabile quasi integralmente dell’aumento del consumo nazionale di gas negli ultimi decenni, con un +50% dal 1990 a oggi.

È evidente dunque, soprattutto in questo contesto storico, l’esigenza di favorire il passaggio dagli impianti di riscaldamento più inefficienti – caldaie a metano, gpl, gasolio – a quelli in grado di assicurare i minori impatti sull’ambiente come sul portafogli, ovvero le pompe di calore.

Secondo un nuovo studio realizzato da Agici per Enel e presentato oggi a Milano, sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria più inefficienti con sistemi a pompa di calore, elettrificando i consumi, , si potrebbe generare un beneficio netto economico, ambientale e sociale, compreso tra 95 miliardi di euro in assenza di ulteriori investimenti sulle rinnovabili, e fino a 222 miliardi nel caso in cui le pompe di calore fossero completamente alimentate con fonti rinnovabili.

Questo si traduce in un risparmio di gas compreso tra i 5,6 e gli 8,9 miliardi di metri cubi all’anno (tra -18% e -28% del totale dei consumi di gas residenziali, pari al consumo di 4,3-6,8 milioni di famiglie), e a un risparmio netto di emissioni di CO2 compreso tra 18 e 28 milioni di tonnellate all’anno (fino al 7% del totale delle emissioni dell’economia italiana).

«L’elettrificazione dei consumi per il riscaldamento delle nostre case fa bene all’ambiente e permette di ridurre i costi e i consumi di gas – spiega il direttore Enel Italia, Nicola Lanzetta – Scegliere questa strada significa creare una grande opportunità anche dal punto di vista industriale per rafforzare la filiera di imprese italiane nel mercato delle pompe di calore».

Nel corso del workshop odierno sono state anche avanzate alcune proposte che permetterebbero di agevolare e accelerare il processo di adozione di questi impianti. A partire da una maggior sensibilizzazione verso le famiglie in merito ai benefici economici, ambientali e di comfort delle pompe di calore attraverso campagne informative istituzionali; l’attivazione di corsi di formazione per installatori, amministratori di condominio, architetti e altri soggetti, in modo che possano guidare i clienti finali verso una scelta consapevole; la definizione di un sistema incentivante premiante rispetto all’efficienza energetica ed al minor consumo di gas; un maggior supporto alla filiera italiana delle pompe di calore, per far fronte all’aumento della domanda.

«Le pompe di calore rappresentano una risposta ottimale alla crisi energetica che il Paese sta affrontando – conclude Stefano Clerici, consigliere delegato di Agici – Rappresentano una tecnologia matura, tecnicamente ed economicamente fattibile, sono in sinergia con le fonti rinnovabili e favoriscono l’indipendenza energetica».

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