Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 15.26

Ponte di Spino bene i finanziamenti, ma continuano i problemi sulla Paullese

Degrado e incuria... e c'è perfino una ciclabile che finisce nel nulla

| Scritto da Redazione
Ponte di Spino bene i finanziamenti, ma continuano i problemi sulla Paullese

È stato compiuto un importante passo in avanti con le risorse per il ponte sull’Adda. Tema caro al Comitato No al Cemento selvaggio, che sempre ha sostenuto la priorità della realizzazione del viadotto rispetto al raddoppio dello stesso tratto cremasco della Paullese. E se qualcuno ci avesse dato ascolto, oggi le auto avrebbero potuto transitare sul nuovo ponte di Spino. Certo sarebbe stato più sensato pensare alla riqualificazione del ponte insieme al tratto successivo, la Paullese in terra zelasca, per evitare di rimanere intrappolati in un imbuto, ma così non è stato. “Si è preferito sperperare denaro per strade sottoutilizzate, mal progettate, come quelle di arrocco – attacca il presidente del Comitato Carlo Cornalba -. Si è dovuto vietare l’accesso ai mezzi pesanti e ai pullman sia dal sottopasso che dallo svincolo Ovest che porta al villaggio Adda, cosicché i tir sono costretti al giro dell’Oca per giungere al villaggio Resega”. Risultato? Un aumento del traffico locale con modifica della viabilità e segnaletica orizzontale ancora approssimativa che andrebbe sistemata definitivamente almeno per dare più sicurezza agli utenti. E poi ci sono le stranezze progettuali… Ad esempio la costruzione della pista ciclabile che lambisce la strada di arrocco: inizia in via del Poppo e prosegue sotto il tunnel per interrompersi dietro lo stabilimento Baretti. Peccato che  è un’opera monca e incompiuta. A cosa serve far terminare la ciclabile in un “punto morto”?

“Le strade accessorie – bacchetta Cornalba - sono diventate delle discariche a cielo aperto. Assistiamo al costante degrado ambientale, mentre si creano nuove postazioni per la prostituzione che nella zona proliferano. Avevamo annunciato, anche attraverso la pubblicazione a nostre spese di giornalini e volantini, che la trionfalistica apertura della Paullese era solo l’ennesimo grande bluff, con il nostro sindaco in prima linea a prendersi tutti i meriti. Siamo stati testimoni del caos per incompetenza di tecnici e politici. Gli Spinesi si aspettavano meno apparizioni e più certezze. Il tempo delle favole è finito, il nostro sindaco si dimentica troppo spesso che al primo posto ci sono i cittadini con le loro necessità e non la sua pubblicità personale”

Carlo Cornalba, Presidente del comitato No al cemento selvaggio Spino d’Adda 

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