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Prosa al Ponchielli di Cremona Venere in pelliccia di David Ives: una sexy dark comedy.

La pluripremiata e acclamata pièce Venere in pelliccia di David Ives (svariati Tony Award a Broadway), da cui Roman Polanski ha tratto l'omonimo film del 2013, andrà in scena al Teatro Ponchielli mercoledì 11 gennaio (ore 20.30), nell'interpretazione di Sabrina Impacciatore e Valter Malosti, che ne ha curato anche la regia.

| Scritto da Redazione
Prosa al Ponchielli di Cremona Venere in pelliccia di David Ives: una sexy dark comedy.

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro, aperta tutti i giorni feriali dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30 (tel 0372 022001/02).

 biglietti:  platea e palchi € 18,00 – galleria € 13,00 - loggione € 10,00

 Dialoghi intorno al Teatro

Curiosità relative allo spettacolo potranno essere scoperte grazie all’incontro, che si terrà presso il foyer del Teatro Ponchielli (Corso Vittorio Emanuele 52) mercoledì 11 gennaio alle ore 18.00 con Nicola Arrigoni  (critico teatrale del quotidianoLa Provincia di Cremona) che dialogherà con i protagonisti della pièce Sabrina Impacciatore e Valter Malosti.

Ingresso libero.

 mercolodì 11 gennaio, ore 20.30 diversaMente

 PIERFRANCESCO PISANI/PARMACONCERTI/ TEATRO DI DIONISO

SABRINA IMPACCIATORE -VALTER MALOSTI

In Venere in pelliccia di David Ives traduzione Masolino D’Amico

scene e disegno luci Nicolas Bovey

suono G.U.P. Alcaro

costumi Massimo Cantini Parrini

direttore di scena Gennaro Cerlino

fonico Alessio Foglia

elettricista Alessandro Barbieri

sarta Aurora Damanti

aiuto regia Elena Serra

assistente alla regia Roberta Crivelli

ufficio stampa Giulia Calligaro

musiche e trasformazioni da Richard Wagner

 regia e adattamento di Valter Malosti

 

David Ives, americano, classe 1950, è essenzialmente uno scrittore di commedie, molto rappresentato, e famoso in patria in particolare per All in the Timing, grande successo a metà degli anni novanta.

Tra le sue produzioni, numerosi sono gli adattamenti e le riscritture da autori importanti, non solo teatrali, tra cui Spinoza, Molière, Feydau, Twain.

Leggendo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher Masoch, Ives viene colpito profondamente dalla relazione incadescente e in continuo mutamento dei due protagonisti. Sviluppa dapprima un adattamento del romanzo per quattro personaggi: i due protagonisti Von Dunayev e Kushemski, e altri due attori, ai quali è affidato il compito di interpretare i restanti ruoli.

Presentato questo primo adattamento ai suoi più stretti collaboratori, riceve molti pareri negativi e fallisce nel tentativo di produrlo.

Ma lo strascico emotivo di quel lavoro di mesi sul libro di Masoch, non lo abbandona. E il materiale riprende vita quando Ives ha l’idea di accostare ai due protagonisti del romanzo due persone particolari, un’attrice che cerca un lavoro e un regista che cerca un’attrice, andando a creare una collisione fra questi due caratteri contemporanei con i loro dirimpettai letterari ottocenteschi.

Disidrata il suo adattamento eliminando tutto ciò che non sia conflitto e intercalando questi frammenti superstiti del romanzo con lo svolgimento di una bizzarra e spesso comica audizione, in cui le relazioni conflittuali e di potere e il processo del fare teatro viene mostrato impudicamente al pubblico.

Venere in pelliccia di David Ives: una sexy dark comedy.

Una sala prove. Dopo una lunga giornata di audizioni un regista non ha ancora trovato la protagonista di Venere in pelliccia, l’opera di Sacher Masoch, di cui ha curato l’adattamento. Verso sera, quando tutti sono già andati via, gli si presenta una ragazza rozza e sboccata che, insistentemente, gli chiede di poter fare un’audizione; è chiaro da subito che questa donna non si fermerà di fronte a nulla pur di ottenere la parte. La scombinata Vanda Jordan (omonima della controversa eroina del romanzo di Masoch) si trasformerà davanti agli occhi del regista nella protagonista del romanzo, Wanda Von Dunayev.

Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso; un duello teatrale in cui i confini tra realtà e finzione vanno lentamente sfumando, lasciando il regista e gli spettatori ostaggio di un finale enigmatico e misterioso; sospeso in una atmosfera a metà tra la brutalità tragicomica di certe tragedie antiche e David Lynch.

Ma chi è Vanda Jordan? Un'attrice? Una misteriosa vendicatrice? Rappresenta forse l’ancestrale principio femminile che è anche origine del tutto?

Questo testo è la dimostrazione che in teatro con pochissimo si può ottenere moltissimo.

Bastano un uomo, una donna e una stanza chiusa e un viaggio nelle nostre profondità più oscure e misteriose può cominciare.

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