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Quale futuro per scuola italiana ? Le proposte degli esperti

Azione che potrebbero essere finanziabile con Fondi PON-POR e con le altre risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per il nostro paese per la ricostruzione post-COVID 19.

| Scritto da Redazione
Quale futuro  per  scuola italiana ? Le proposte degli esperti

Quale futuro  per  scuola italiana ? Le proposte degli esperti

Azione che potrebbero essere finanziabile con Fondi PON-POR e con le altre risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per il nostro paese per la ricostruzione post-COVID 19.

Sono queste le proposte, redatte in un documento, del Comitato di esperti istituito con D.M. 21 aprile 2020, n. 203 – SCUOLA ED EMERGENZA Covid-19.

Edilizia scolastica, dell’utilizzo delle tecnologie digitali, della formazione e del reclutamento dei docenti, del sistema integrato 0-6 anni, questi i punti principali

Assicurare l’accesso ai nidi e alla scuola dell’infanzia di qualità e un sostegno competente ai genitori in difficoltà, in primo luogo le mamme povere, giovani e con basso grado di istruzione.

Estendere il più possibile il tempo pieno in tutte le regioni più a rischio e ridurre il numero di studenti per classe, potenziando anche il sistema dei trasporti locali, per superare – ove necessario – le pluriclassi.

Riadattare, ove possibile, le architetture scolastiche esistenti ai nuovi modelli di insegnamento/apprendimento e costruire nuovi edifici multifunzionali polivalenti che prevedano un assetto più adatto alle attività di tipo laboratoriale con spazi espressivi e creativi, aperti anche alle esigenze delle comunità locali (ad esempio, sale musica e biblioteche aperte fino a sera), superando la tradizionale separazione tra scuola ed extrascuola e favorendo la trasformazione degli edifici scolastici in centri di aggregazione sociale e civica, centri di educazione permanente a sostegno dell’innovazione culturale, sociale e tecnologica, anche per ricucire il rapporto con le famiglie e garantire un utilizzo più proficuo del tempo libero di giovani e adulti.

Incentivare un’organizzazione scolastica che contrasti, fin dalla formazione delle classi e dei gruppi di studenti, ogni forma di segregazione e ghettizzazione per origine sociale, provenienza geografica, appartenenza culturale.

Sostenere reti di servizi sociali e sanitari efficienti a sostegno delle scuole del territorio, sia ricorrendo a figure professionali specialistiche (quali psicologi, educatori, assistenti, medici), che ad operatori del Terzo settore e dell’associazionismo, oppure attivando organismi ad hoc, come ad esempio gli “osservatori permanenti di ambito” già avviati in alcuni territori, attrezzati con équipe psico-pedagogiche di supporto alle reti scolastiche territoriali, per il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.

Istituire e reclutare nuove figure professionali a livello territoriale, capaci di accompagnare e sostenere le innovazioni (ad esempio, referenti territoriali competenti nella didattica e nella cura del sistema di relazioni educative che sappiano aiutare le scuole e i docenti a rafforzare/consolidare i propri punti di forza e a sfruttare meglio la rete di risorse disponibili nel territorio).

 Promuovere un approccio più personalizzato all’orientamento, in una prospettiva di continuità educativa dall’infanzia fino al post-diploma (come raccomandato dall’Unione Europea), in modo da sostenere le scelte degli alunni più svantaggiati, tenendo conto dei loro bisogni educativi e delle inclinazioni di ciascuno, in funzione del proprio progetto di vita. Ciò richiede in particolare di introdurre o potenziare forme di career counseling, curare il ri-orientamento e la promozione delle life skills fin dall’infanzia.

 Prevedere forme di incentivazione per i dirigenti, gli insegnanti e altro personale che lavora nelle aree fragili in situazioni difficili, soprattutto in funzione del contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, della devianza sociale e dello svantaggio. (ad esempio, per favorire la continuità didattica, si potrebbe assicurare un punteggio doppio a chi insegna in queste scuole, come si fa per chi insegna nelle piccole isole).

 

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