Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 07.20

Ravenna, l’esempio virtuoso del sociale romagnolo

Molteplici i casi di progetti legati all'Housing Sociale promossi e sviluppati dall'Emilia Romagna

| Scritto da Redazione
Ravenna, l’esempio virtuoso del sociale romagnolo

Nel 2020 la propria dimora è stata al centro della discussione mondiale e chissà per quanto ancora lo sarà nel nostro Paese, poiché il coronavirus ci potrebbe costringere ancora in casa per lungo tempo. Ma per chi non ha un tetto sopra la testa, questo è stato un problema, che ha portato a conseguenze estreme e paradossali come la multa durante il lockdown, comminata a un senzatetto di Como, riportata nel servizio della trasmissione tv “Le Iene”. 

In Italia, oltre alle strutture di politica assistenziale come case popolari e alloggi per senza tetto, da pochi anni è stata data attenzione anche a quella fascia di persone con un reddito medio basso che si trovano in stato di emergenza abitativa ma non possono accedere agli alloggi popolari (fascia grigia): famiglie monogenitoriali, anziani e disabili. 

Sono state create strutture che accolgono queste persone, chiamate social housing (alloggio sociale), normate appena 12 anni fa con il Decreto ministeriale 22 aprile 2008, che ne dà una definizione:

L’alloggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di edilizia residenziale sociale costituito dall’insieme dei servizi abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie. L'alloggio sociale, in quanto servizio di interesse economico generale, costituisce standard urbanistico aggiuntivo da assicurare mediante cessione gratuita di aree o di alloggi, sulla base e con le modalità stabilite dalle normative regionali”.

L’Emilia Romagna per i progetti di Housing sociale ha stanziato dei fondi che vanno dai 30 mila fino ai 50 mila euro ad alloggio per imprese e cooperative costruttrici di appartamenti che riqualifichino vecchi edifici per queste nuove modalità abitative. Ci sono anche progetti già attivi, come quello “Casa dolce casa”, dell’Associazione Agevolando, per giovani cresciuti in affido. Oppure il progetto “Rosa dei venti”, complesso multifunzionale per anziani, che sarà rilasciato nel 2022, e ha avuto un costo di 13 milioni di euro.

La “Rosa dei venti” avrà 136 posti per anziani, e avrà un’ampia area verde a disposizione delle persone ivi residenti. La struttura sarà equipaggiata di tutti i comfort su misura per l’età dei futuri abitanti.

Riccardo Trifone, del sito UtileinCasa, ci spiega: “Le persone anziane necessitano di complementi d’arredo specifici per le loro esigenze. Non tutti possono muoversi agilmente nelle scale ad esempio, per questo sono necessari maniglioni antiscivolo o integrare una scala elettrica nella progettazione. I problemi di udito e vista che spesso si riscontrano fra gli over 70, fanno sì che le misure di sicurezza debbano essere maggiori, integrate con sensori per le fughe di gas, sistemi di telesoccorso, illuminazione automatica”. 

Stiamo parlando di soluzioni per le quali l’Italia si situa al di sotto della media Europea per social housing, infatti è al 4%, mentre l’Olanda è al 35%, la Francia al 17% e l’Inghilterra al 18%, secondo i dati del report ''The State of Housing in the EU'' di Housing Europe Observatory. 

Gli investimenti italiani in questo settore si trovano tutti al Nord, con realtà virtuose come Milano, che ha ospitato il primo fondo fondo immobiliare etico nel 2004. Mentre il Sud ha pochi casi, tra cui spicca Bari, con il progetto “Bari social housing”. Tuttavia, la strada per un abitare sociale più attento al prossimo è ancora lunga. 

foto: Henry Becerra / Unsplash

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