Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 07.07

Recensione Miriam Ballerini di TI STO GUARDANDO di Teresa Driscoll

Un thriller che non si riesce a smettere di leggere. Scritto davvero bene. Convincente e valido.

| Scritto da Redazione
Recensione Miriam Ballerini  di TI STO GUARDANDO di Teresa Driscoll

Recensione Miriam Ballerini  di TI STO GUARDANDO di Teresa Driscoll

Ciò che subito si nota è che Ella, una dei protagonisti, parla in prima persona e, rivolgendosi a noi lettori, buca la pagina: “È stato un errore. Ora lo so. Se ho fatto quello che ho fatto è stato solo per la conversazione che ho sentito su quel treno. E vi chiedo in tutta franchezza, voi come l'avreste presa?”

Ci viene svelato dalla stessa autrice che, la scena da cui ha inizio il romanzo, l'ha davvero vissuta su un treno, dove sono saliti due giovani con dei sacchi neri contenenti le loro poche cose, perché appena usciti di prigione. Nella realtà nulla è accaduto, ma nella mente dell'autrice si è innescato quello strano fenomeno che porta un particolare a diventare una storia.

Ella, su un treno per Londra diventa sua malgrado testimone di un crimine. Sul treno, insieme a lei, ci sono due adolescenti che vengono avvicinate da questi giovani appena usciti dal carcere.

La donna sente su di sé la responsabilità tipica di un adulto: vorrebbe intervenire per fermare quell'approccio che potrebbe portare le due giovani a passare qualche  guaio serio . Ma Ella non interviene e, il giorno dopo, si accorge che una delle due ragazze è scomparsa e lei comincia a sentirsi terribilmente in colpa. Ovviamente si rivolge alla polizia, raccontando quanto ha visto.

Il romanzo è suddiviso in capitoli che hanno per titolo la funzione del personaggio di cui si parla: ad esempio, la testimone che è Ella. Il padre, che è il genitore della ragazza scomparsa. Oppure Sarah che è la migliore amica, ecc.

L'autrice è abile a porsi nei panni ora di uno, ora dell'altra, dando ad ognuno un ruolo unico.

Tutti hanno i loro tormenti, le loro angosce, le loro colpe.

Vediamo, ad esempio in questa frase che riguarda i genitori di Anna, come la sua famiglia  si sfasci sotto al peso della sua scomparsa: “Perché quando Barbara si riavvia i capelli dietro l'orecchio e solleva il mento, Henry vede di nuovo le labbra carnose, i denti perfetti e gli zigomi alti che una volta gli hanno fatto provare sensazioni così diverse.  È un pendolo che lo disorienta ancora, gli fa desiderare di poter tornare indietro, al ballo dei giovani fattori, quando lei profumava di stelle e tutto sembrava così facile e realizzabile”.

Fra i personaggi noti, si insinua un protagonista del quale l'identità è sconosciuta, tale rimarrà fino alla fine. Qualcuno che manda a Ella delle lettere minatorie, e che nei capitoli è staccato dagli altri, con una scrittura in corsivo e con la dicitura uguale a quella che mette nelle lettere: “Ti sto guardando”.

Ci sono le indagini, i sospetti. Fino alla conclusione dove viene svelato il colpevole e dove Anna sia stata per un intero anno.

La scrittrice svela senza svelare, è abile nella costruzione della trama e nel guidare i suoi personaggi che sono originali, con le loro problematiche ben inserite nel contesto. Non perde mai il filo e pensa a tutti i dettagli.

Ho trovato solo due particolari stonati: l'ultima frase che Anna ha pronunciato al padre: “Mi fai schifo, papà”, che viene ripetuta e ricordata eccessivamente. E poi un errore, non so se di traduzione, dove nella pagina precedente si parla di una pistola e, in quella dopo, diventa un fucile.

Diciamo che sono errori veniali.

Tante le frasi belle, da leggere con attenzione: “Come ogni tanto aveva pregato per poi ricordare che non era nemmeno credente”.

“La colpa, come impariamo tutti, ha regole proprie”.

Credo proprio che l'intento della scrittrice sia stato onorato appieno: “Ho fatto la giornalista per molti anni e mi ha sempre molto colpito il modo in cui il crimine incide su tante esistenze comuni, non solo quelle delle vittime innocenti ma anche dei testimoni. Un moltiplicarsi di conseguenze”.

Queste conseguenze, inserite nelle famiglie, della vittima, degli amici, della testimone, vengono ben raccontate.

Un thriller che non si riesce a smettere di leggere. Scritto davvero bene. Convincente e valido.

 

© Miriam Ballerini

 

fonte: https://oubliettemagazine.com/2022/12/06/ti-sto-guardando-di-teresa-driscoll-scegliere-con-cura-chi-spiare/

TI STO GUARDANDO – Io scelgo con molta cura chi spiare – di Teresa Driscoll

© 2019 Newton Compton Editori

Pag. 320  € 4,90

ISBN 978-88-227-2813-5

 

 

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