Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 07.10

Riassetto delle Province, Cgil Lombardia: NO sulla pelle dei lavoratori

Intanto riparte la mobilitazione, fino alla manifestazione nazionale di sabato 11 aprile.

| Scritto da Redazione
Riassetto  delle Province, Cgil Lombardia: NO  sulla pelle dei lavoratori

"Il riassetto istituzionale non può essere risolto con le liste nominative dei dipendenti provinciali in soprannumero". Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl della Lombardia stigmatizzano in una nota la posizione assunta da Upi e Anci che invece spingono per accelerarle. Per far fronte alla Legge Delrio, i sindacati chiedono alla Regione Lombardia di "approvare il progetto di legge di riforma del sistema delle autonomie. Di trasferire in dodicesimi le risorse collegate alle fiscalizzate per tutto il periodo di transizione, fino a riordino istituzionale completato, per non mettere a rischio i servizi erogati dalle Province e gli stipendi dei lavoratori. Di mettere in trasparenza, con Anci e Upl, i fabbisogni occupazionali e i criteri per le eventuali mobilità verso la Regione. Di emanare atti di indirizzo per le Aziende ospedaliere e sanitarie prevedendo che il budget delle assunzioni relativo al 2015 e al 2016, per i ruoli amministrativi, sia finalizzato a ricollocare il personale delle Province a valere sui bandi emanati dall'1.1.2015. Lo stesso, con piani di assunzione appositi, venga fatto in tutti gli enti e le aziende del sistema regionale.

Va così riaperto quanto prima il confronto regionale. E riconvocato l'Osservatorio regionale. Fornendo il quadro di quante sono le aziende e società collegate alle Province, insieme al personale in servizio".

"Attraverso tavoli provinciali con le rappresentanze dei Comuni e dei Prefetti – continua la nota –, va favorita e non invece impedita la mobilità volontaria di tutto il personale provinciale. Non solo di quello in soprannumero. Con elenchi da stilare solo dopo l'emanazione delle norme sulla riorganizzazione delle Province e della Città Metropolitana (legge regionale, decreto ministeriale sui criteri di mobilità, tabelle di equiparazione per la mobilità intercompartimentale). A monte di questo, è necessario che, previo confronto con le organizzazioni sindacali, si approvino in tempi brevi i decreti ministeriali sui criteri per le procedure di mobilità e sulle tabelle di equiparazione per la mobilità intercompartimentale. E che, fino all'emanazione della nuova normativa nazionale, si ponga particolare attenzione anche ai centri per l'impiego e alla Polizia provinciale". Intanto riparte la  mobilitazione, fino alla manifestazione nazionale di sabato 11 aprile.

Fonte: Rassegna Sindacale

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