Romanengo L’estate culturale del 2021 è stata molto povera di eventi| Nicola Costo Lucco
Signor Direttore, mi permetta di esprimere una mia opinione a proposito dell’estate culturale proposta dall’assessorato comunale, che ha evidenziato una confusione sulla collocazione delle iniziative, ma sopratutto una mancanza di tatto e di rispetto culturale verso il senso laico di una amministrazione comunale.
Se l’estate del 2020 è stata inevitabilmente povera di iniziative culturali a causa del Covid, per il 2021 era assolutamente legittimo aspettarsi uno sforzo in più.
L’offerta dell’Amministrazione comunale di Romanengo non è stata invero ricchissima, nonostante gli annunci di giugno.
Uno spettacolo teatrale a inizio estate, e poi tre film per famiglie a fine agosto/inizio settembre. Un ultimo spettacolo è stato organizzato il 6 settembre, a estate ormai conclusa.
Un dato da evidenziare è che due film su tre sono stati proiettati nell’Oratorio “Sacra Famiglia di Nazareth”, ed anche l’ultimo spettacolo teatrale si è svolto lì. Nella sostanza, quindi, l’offerta culturale del Comune si è svolta quasi totalmente presso il centro ricreativo religioso.
Concedeteci una riflessione sul punto. Un’Amministrazione Comunale che voglia rispettare tutti i cittadini e tutte le cittadine, qualunque sia la loro idea religiosa, dovrebbe essere rigorosamente laica.
L’oratorio come luogo di crescita e formazione non è certo in discussione. Quello che si deve difendere è il principio della laicità delle istituzioni, da cui consegue che la sfera pubblica è chiamata a restare terza rispetto all’ambito confessionale.
Con il suo comportamento, l’Amministrazione di fatto dimostra di non accogliere le famiglie, le bambine e i bambini, non credenti o di fedi diverse da quella cattolica. La sua proposta culturale è unidirezionale. Il confronto tra culture peraltro è un valore importante che va coltivato, ma deve essere trasversale e favorire l’incontro tra visioni diverse, sempre in punta di piedi e nel rispetto dei vari punti di vista, tanto di chi crede quanto di chi non crede.
E dire che spazi adatti a Romanengo non mancano.
Non ci sembra una questione banale. In gioco c’è il rispetto del pluralismo.
Esortiamo quindi l’assessore e la giunta ad abbandonare la strada intrapresa e a riscoprire il valore di una cultura laica, veramente di tutti/e e per tutti/e.
Nicola Costo Lucco ,Consigliere comunale Gruppo “La Rocca”