Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 15.48

Salini su Berlusconi. Il NO delle donne consigliere

| Scritto da Redazione
Salini su Berlusconi. Il NO delle donne consigliere

Salini su Berlusconi. Il NO delle donne consigliere. Alle donne non piacciono le dichiarazione di Salini su Berlusconi
Quelle dichiarazioni fuori luogo di Salini sulle vicende imbarazzanti del premier
Le sottoscritte firmatarie, in qualità di Consiglieri Provinciali, intendono
chiarire la propria contrarietà agli argomenti usati dal Presidente Salini in
alcune sue dichiarazioni relative alle imbarazzanti vicende che interessano il
Presidente del Consiglio.
Siamo convinte infatti che in questa incresciosa serie di vicende, che gettano
in palese discredito il nostro Paese, le responsabilità penali eventualmente
presenti le accerteranno i magistrati, così come le responsabilità morali
le assumerà la coscienza di ciascuno. Niente moralismo, da parte nostra.
Solo chiediamo coerenza nel condannare esplicitamente tali comportamenti, dato il sistema di
valori che il Presidente Salini professa e giustamente ritiene di vivere.
L’idea di una indulgente cortina di privatezza di fronte a comportamenti di questo tipo è francamente
incomprensibile.
Sostenere poi che la responsabilità culturale di una siffatta degenerazione nell’esercizio
della funzione istituzionale sia da attribuire alla cultura della sinistra in termini di sessualità, è
obiettivamente ridicolo.
È scambiare la scelta di vita sessuale tra persone libere con il rapporto mercificato
e quindi non libero tra un compratore e un oggetto comprato.
Siamo convinte poi che esista comunque, indipendentemente dal sistema di valori professati da ciascuno,
una condotta pubblica, un'etica pubblica, per cui semplicemente è indegno che un uomo
pubblico di così chiara rilevanza, come il Presidente del Consiglio, agisca in modo così poco
decoroso, per la carica e il ruolo che egli ricopre.
Non è moralismo, si chiama “decoro e onore” come impone l'art. 54 della costituzione.
E' in nome di quest’etica pubblica che vogliamo reagire di fronte allo stato di complessiva “servitù”
in cui vediamo le donne implicate in questa vicenda e in generale tutti quelli che pensano
che il letto del capo sia la garanzia della propria realizzazione, contro ogni forma di indulgenza. Come ha
scritto Michele Serra sull'Amaca di Repubblica qualche giorno fa, "è alla parola servo/ serva che la sinistra
deve insorgere, non alla parola immoralità".
le Donne del Consiglio Provinciale Rossella Zelioli, Vera Castellani, Mariarosa Zanacchi e Clarita Milesi
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Ecco la dichiarazione apparsa sul sito del Presidente
“Non dico a Berlusconi che non dovrebbe fare quello che fa con le donne; semplicemente mi permetto
di augurargli di innamorarsi veramente.
Ma guardando chi attacca il premier rimango stupito di fronte a un’incredibile mutazione culturale:
chi ha professato per decenni il sesso libero come dogma assoluto tutto a un tratto si improvvisa impeccabile
moralista.
Un consiglio ai nuovi falsi-preti e alle regine del “tua culpa”: saltando da un dogma all’altro, ricordatevi
che in mezzo c’è qualcosa di più interessante, cioè la realtà, che è il punto su cui la politica si deve
confrontare, e su cui anche si misura il consenso"(max)

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