Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.30

Scuole aperte dal 7 gennaio? E’ scontro nella maggioranza

Riunione fiume nella notte per il governo Conte: non c’è ancora la sintesi per il DPCM Natale, Azzolina agguerrita sulla scuola

| Scritto da Redazione
Scuole aperte dal 7 gennaio? E’ scontro nella maggioranza

Acque agitate nel governo al termine della riunione fiume che si è conclusa, nel racconto del Corriere della Sera, alle 3 di notte. Tra i ministri più agguerriti, la titolare dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per nulla contenta del fatto che in vista delle prossime misure, nessuno stia tenendo in considerazione l’importanza della scuola. La maggioranza è al lavoro per il DPCM che dovrà seguire quello in scadenza il 3 dicembre e tra le ipotesi al vaglio c’è quella di considerare tutta Italia zona gialla per circa 15 giorni. I commercianti, ristoratori etc. avrebbero così due settimane di riapertura e per poi richiudere. Secondo una fetta della maggioranza, sarebbe un modo per ridare respiro ad alcuni settori, ma è da vedere quanto sia conveniente riaprire sapendo di dover richiudere dopo pochi giorni.

Insomma, il clima è incandescente perché il DPCM Natale non trova ancora una sintesi tra M5S, PD, Italia Viva e LeU, con il ministro della Salute, Roberto Speranza, a rappresentare l’ala più cauta sulle riaperture. Particolarmente contrariata la Azzolina che, secondo le voci trapelate dal consiglio dei ministri, non avrebbe visto assegnare il giusto peso alla scuola durante le diverse ore di dibattito. Ad un certo punto, la ministra sarebbe addirittura sbottata: “Davvero pensate che con il Dpcm del 3 dicembre si possa riaprire tutto, lasciando chiusi i licei?”.

Dalla parte dell’esponente penta stellata si sarebbe schierata la collega Elena Bonetti, di Italia Viva, che ha sostenuto la necessità di riaprire le scuole, mentre i rappresentanti del PD, pur riconoscendo l’importanza dell’istruzione, non sarebbero stati affatto entusiasti rispetto alla richiesta della Azzolina. L’ipotesi più accreditata, a questo punto, è che la didattica a distanza possa terminare dopo le vacanze natalizie, con gli studenti che rivedrebbero gli insegnanti di persona a partire dal 7 gennaio. Il ministro Speranza, supportato dal suo collaboratore Walter Ricciardi, frena anche su questo aspetto: “Dovremo vedere come siamo messi”, le parole del ministro della Salute riportate dal Corsera. Dalla sua parte ci sono anche i ministri Franceschini e Boccia, mentre il premier Giuseppe Conte, sempre molto cauto, avrebbe preso una posizione chiara.

Bisogna fare di tutto per riaprire prima di Natale, poiché l’economia è al tappeto e i ristori, come sottolineano le stime dei vari settori, non sono che briciole al cospetto delle perdite. Come sottolineato oggi da Silvio Berlusconi, dipendenti e pubblico impiego sono tutelati, ma commercianti e partite Iva, a parte qualche bonus, sono abbandonati quasi a sé stessi. Il presidente del Consiglio lo sa e sta vagliando, tra le altre cose, anche la riapertura degli impianti sulle montagne, dietro la pressione dei ministri Spadafora e d’Incà.

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