Martedì, 07 maggio 2024 - ore 09.31

Si salvi..ni chi può. RAR

L’arte di rimangiarsi ciò che è stato sostenuto non conosce limiti temporali; non servono tempi per la meditazione o la riflessione.

| Scritto da Redazione
Si salvi..ni  chi può.  RAR

Si cambia opinione in un batter d’occhi, se il ripensamento serve a favorire disegni personali, senza alcun pudore, basta una faccia di bronzo e la sfacciataggine di proporla come un toccasana.  Così il consueto Salvini, privo di idee, ma ricchissimo di fantasia, torna sui suoi passi e accoglie a braccia aperte la volontà di Berlusconi di evitare le primarie, in nome e per conto di un ticket da realizzare tra la Lega, maggioritaria sulla carta e FI in imminente decollo nei sondaggi nella mente malata del suo capo.  Niente primarie, perché Berlusconi preferisce nominare i suoi, per renderli ricattabili e ubbidienti alla sue strampalate pretese. La Lega è arrivata al suo massimo ipotizzabile, toccando, nei sondaggi, la percentuale di consensi del 16%, iniziando una irreversibile fase di discesa, mentre FI è scesa a percentuali a una sola cifra, non superiori all’8%, che supererebbe il 20% con la sola partecipazione attiva di Berlusconi alla campagna elettorale. Due megalomani incapaci, uniscono le loro debolezze, convinti di creare una nuova forza, ignorando che una operazione di sommatoria può essere esercitata tra simili che genera un risultato analogo, ma elevato al quadrato: Lega Nord  +  FI entrambi in decadimento, formano un decadimento elevato al quadrato. Salvini nutre la convinzione di essere il nuovo Garibaldi, che scende in Sicilia e conquista l’isola, per poi marciare su Napoli, conquistando l’intero Meridione d’Italia. Ma Garibaldi poteva contare sulla corruzione del generale Landi a Palermo e del generale Lanza a Napoli, entrambi traditori dei Borboni, e avidi di illeciti guadagni. Si renderà conto di non potere emulare le gesta del suo predecessore, anche perché Berlusconi non sembra disponibile a corrompere, per fargli vincere la sua personale battaglia. “Qui si fa l’Italia o si muore”, disse Garibaldi a un Nino Bixio attonito, perché ignorava gli accordi sotto banco con Landi, che avrebbe ordinato la ritirata all’esercito borbonico, quando la disfatta dei garibaldini appariva imminente.

L’Italia non si fece, … e sono passati 150 anni, per cui non possiamo che attenderci di morire.

Salvini cambia registro e avanza in Sicilia e nel Meridione d’Italia al motto “Innanzitutto il Nord”, che fin ora ha prodotto una valanga di derrate alimentari andati a male, lanciate, senza alcuna volontà di nutrire, all’indirizzo del medesimo novello Garibaldi: dalle uova rigorosamente marce, ai pomodori, putridi. Cosa deve raccontare agli insegnanti precari siciliani, con famiglia ormai radicata, che per ottenere la sospirata messa in ruolo devono trasferirsi in quel Nord, diventato opulento grazie alle rapine del precedente Garibaldi ? Berlusconi ancora sogna quella vittoria in Sicilia per 61  a  0, quando la mafia espresse il suo massimo apporto al partito dell’attuale pregiudicato; si illude di poter ripetere quell’exploit, non rendendosi conto che le varie mafia siciliane, calabresi pugliesi e campani, hanno abbandonato le sedi di residenza abituale per trasferirsi, con armi, metodi e corruttele, nelle opulenti regioni del Nord, che li ha accolti a braccia aperte, condividendone gli utili, specialmente nei suoi vertici imprenditoriali e politici. Potrebbe essere il momento favorevole per il PD, ma con Renzi, abilmente dedito a dividere piuttosto che a rafforzare, non appare credibile una ripresa, neanche nei sondaggi taroccati. La campagna elettorale è iniziata, anzi, non è mai finita; emerge una sola certezza rappresentata dall’incognito del vuoto, dove sono destinate a cadere anche le speranze, come quell’alpinista, caduto in un burrone, che, al compagno di cordata che gli chiedeva come stesse, rispose: “Non lo so, non sono ancora arrivato!” Non esiste una realtà politica in grado di riunire i migliori che desiderano spendersi per il Bene Comune, così si affermano, almeno nei media e nelle TV di parte , i peggiori; non ci rimane che urlare alla salvezza

“Si Salvi…ni  chi può !”

 Rosario Amico Roxas

 

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