Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 23.04

Sottopasso Via Brescia a Cremona. Così va bene | Giorgio Telò

Qui possono comunque transitare pedoni, ciclisti, motoveicoli e autovetture, cioè la maggior parte del traffico privato

| Scritto da Redazione
Sottopasso Via Brescia a  Cremona. Così  va bene | Giorgio Telò

Signor direttore, dato che abito in via Brescia, espongo il mio modesto parere sul sottopasso realizzato. Apprezzo quest’opera, che si attendeva da anni (nel 2015, di passaggi a livello nelle città non se ne vedono più da nessuna parte) e pertanto non capisco i nostalgici delle sbarre e delle perenni code di veicoli. A causa della presenza del canale Robecco e del Cavo Cerca, non era tecnicamente possibile prevedere un dimensionamento più ampio di quello che è stato realizzato. Mentre veicoli di maggiori dimensioni, come furgoni, autocarri e pullman, devono necessariamente servirsi del sottopasso di via Persico, qui possono comunque transitare pedoni, ciclisti, motoveicoli e autovetture, cioè la maggior parte del traffico privato. Ora, la questione della viabilità solo per cicli e pedoni, oppure a senso unico, sostenuta da alcuni, tra i quali Giuseppe Carletti (…) a mio avviso, risulta paradossale e sostenibile soltanto per partito preso contro la precedente giunta Perri. Infatti, se consideriamo la dimensioni di un’autovettura media, ad esempio una Fiat Grande Punto, la cui larghezza è mt 1,70, si capisce benissimo che in 6 mt si può benissimo consentire il passaggio nei due sensi. Ai fini della massima sicurezza, si potrebbe limitare la velocità; mentre per la scarsa larghezza, si potrebbe consentire il passaggio delle biciclette portandole a mano, come su ogni marciapiede. Altra critica peregrina è quella che lamenta l’impossibilità di passaggio delle ambulanze; siamo proprio degli incontentabili! Ma come? Ci si lamenta peri due minuti in più che occorrono per servirsi del sottopasso di via Persico, quando prima, a sbarre abbassate, erano normali le attese di 5/10 minuti, e a volte anche 15 minuti? Mi sorprende non poco la conclusione secondo Carletti,  (…), ovvero che: «L’unica soluzione praticabile è quella da me sempre sostenuta: limitare le dimensioni dell’opera e riservarla al traffico ciclopedonale». Credo che compito dell’Amministrazione comunale non sia demolire o snaturare ciò che di buono è stato deciso da amministrazioni precedenti, o quello di fossilizzarsi sulle proprie visioni (legittime quanto personali),ma sia quello di realizzare il massimo bene per i cittadini, compatibilmente con le condizioni oggettive esistenti.

Giorgio Telò (Cremona)

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