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Tommaso Anastasio (Cood.Socialisti Cr) rilancia il socialismo riformista.

Egregio direttore, prendo spunto dalle riflessioni di Andrea Virgilio, vice sindaco del comune capoluogo ed esponente conosciutissimo del PD di Cremona, in merito al post voto umbro e le scelte operate nell’ultimo periodo dal suo partito.

| Scritto da Redazione
Tommaso Anastasio (Cood.Socialisti Cr) rilancia il socialismo riformista.

Tommaso Anastasio (Cood.Socialisti Cr) rilancia il socialismo riformista.

Egregio direttore, prendo spunto dalle riflessioni di Andrea Virgilio, vice sindaco del comune capoluogo ed esponente conosciutissimo del PD di Cremona, in merito al post voto umbro e le scelte operate nell’ultimo periodo dal suo partito.

Condividendo buona parte della sua analisi, ma assumendo empaticamente la prospettiva dalla parte dei cittadini, la sensazione è di profonda ambiguità (interscambiabilità)di campo, fattuale e non di principio, sia beninteso, fra centrodestra e centrosinistra.

L ’effetto di quella sempre più crescente parte di «societàliquida» (per dirla col sociologo Zygmunt Bauman)e dalla quale i partiti non sono avulsi, ma anzi ne sono investiti, fagocitati, destrutturati e ricomposti in brevissimi spazi temporali, nel gorgo del qualunquismo.

Questa ambiguità replica e addirittura supera la cosiddetta pratica dei due forni: da un lato indispettisce le aspettative di un elettorato formato dai cosiddetti «responsabili», ancora attento e pensante sulle conseguenze politiche del proprio voto e, dall’altra, tradisce le promesse fatte a larga parte del popolo, le cosiddette «masse» che, si sa, ridotte alla sopravvivenza, preferiscono i fatti concreti agli ideali.

Per gli amanti della satira c’è sempre l’espressione colorita dell’assessore alle «varie ed eventuali» Cangini, al secolo Paolo Cevoli.

L ’alleanza di governo M5S-PD estesa poi alle elezioni territoriali, attraverso metodi adir poco alchemici, ci fornisce la prova che dalle purghe di tangentopoli (1994) ad oggi si sia, oggettivamente, buttato via il bambino con l’acqua sporca e che semmai la II Repubblica nacque, lo fece a discapito della tenuta, prima culturale e poi sociale del Paese.

 Il popolo che ogni due per tre è chiamato a vestire i panni del l’elettorato è ormai svilito, annichilito in un circolo vizioso di atti simbolici ormai fini a se stessi che lo portano a votare sempre più di pancia; a votare contro qualcuno, contro l’insicurezza generale, contro l’immigrazione selvaggia e clandestina, contro chi è contro, e così via, ma mai per sposare un progetto di ampio respiro.

La Comunità Socialista è totalmente d’accordo sul fatto che solo attraverso una chiara, onesta e(si spera) duratura ridefinizione dei concetti di fusioni e alleanze a cui fa cenno il vice sindaco se ne potrà uscire.

Alle analisi, da persone serie e pragmatiche quali riteniamo d’essere, dobbiamo fare seguire le dovute elaborazioni per giungere a delle proposte risolutive della crisi attuale del centrosinistra. Umilmente ne facciamo qualcuna. 1) Eliminare il prefisso «Centro» come zona contigua e, allo stato dell’arte, in continuità col centrodestra, soprattutto sul tema della laicità 2)Ridare dignità al concetto di Sinistra, quale «contenitore valoriale» della migliore tradizione Socialista e Democratica di questo Paese che deriva storicamente dalla presa di coscienza delle masse passando attraverso la conquista dei diritti dei lavoratori e la tutela dei più deboli 3) Riproporre, nel concreto, il «metodo riformista» opportunamente contestualizzato e alimentato da quella buona pratica del pensiero critico, nell’idea che il suo approdo debba corrispondere ad un aumento delle libertà, nel rispetto quindi anche delle minoranze e della dignità di tutti quelli che oggi sono considerati  gli ultimi.

 È tempo di avviare un progetto che unisca tutti coloro che si riconoscono nel valori del socialismo di ispirazione Rosselliana, oseremmo dire in pieno spirito italico, cioè che trovi nella eterogeneità la sua ricchezza e la sua forza innovatrice.

Che sappia offrire finalmente una rappresentanza politica a milioni di cittadini delusi che in quantità crescente non si recano più alle urne. (...)

Tommaso Anastasio Comunità Socialiste della provincia di Cremona

4 novembre 2019

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