Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 23.43

TRENORD PREOCCUPPATA PER LA FINE DEI SUSSIDI PER L’EMERGENZA COVID

EUROPA VERDE (BALOTTA), L’AZIENDA COPRA LE PERDITE CON LE RISORSE DESTINATE A PEDEMONTANA TROPPO ALTI I COSTI DI GESTIONE DELLE FERROVIE LOMBARDE

| Scritto da Redazione
TRENORD PREOCCUPPATA PER LA FINE DEI SUSSIDI PER L’EMERGENZA COVID

È paradossale che Trenord, azienda di trasporto in mano a una regione

guidata dalla Lega Nord, sia “preoccupata” per la cessazione dello

stato di emergenza, che dovrebbe terminare il 31 marzo. Anziché

rallegrarsene per poter riprendere in pieno l'attività di trasporto per

i pendolari lombardi e dare così il proprio contributo al ritorno della

normalità, Trenord è preoccupata perché teme che saltino i sostegni

economici previsti per far fronte all'emergenza Covid.



  Si tratta dell’ennesima dimostrazione che le aziende monopoliste al

riparo dalla concorrenza e inefficienti, come Trenord, preferiscono

perdere passeggeri ma avere i ristori dallo Stato piuttosto che

guadagnare producendo un buon servizio e riducendo i costi (che nel

caso

dell’azienda lombarda sono di 20 euro per km percorso, contro i 12

della media nazionale).



  L'allarme lanciato da Trenord durante la recente audizione in Regione,

dove i vertici dell’azienda hanno affermato che prevedono 90 milioni

di euro di ricavi in meno rispetto al 2020, ha il solo scopo di

ricevere

più risorse governative vista l'inefficienza aziendale.



  Nel periodo pandemico, l’azienda ha mostrato grossi scompensi

operativi, che peraltro sono gli stessi che l’hanno caratterizzata

negli 11 anni della sua storia, solo accentuati: scarsa puntualità,

soppressioni di corse, scioperi (media record di uno al mese) comfort

inesistente, stazioni abbandonate di questi ultimi 10 anni di nascita

dell'azienda.



  Ferrovie nord Milano (FNM), la capogruppo controllata dalla regione

Lombardia, oltre che gestire Trenord nel 2020 ha speso 519 milioni

(Regione, approvato bilancio. Le Nord entrano in Serravalle [1]) per

assicurarsi il controllo e tentare l'impossibile rilancio della costosa

scatola vuota di Pedemontana lombarda, ferma da 10 anni e oramai

divenuta una palla al piede per i cittadini e una minaccia all'ambiente

della Brianza.



REGIONE, APPROVATO BILANCIO. LE NORD ENTRANO IN SERRAVALLE



Il Pirellone cede le sue quote per un valore di 519 milioni. Tra le

opere finanziate il completamento della Paul...



  In questa fase di crisi energetica, anziché chiedere soldi allo Stato,

Trenord dovrebbe chiederli al suo azionista FNM, che invece preferisce

spenderli per la Pedemontana. Non basta giustificare la riduzione dei

passeggeri trasportati con il Covid e lo smart working i pendolari

preferiscono l'automobile vista l'inaffidabilità dei treni.



  È questo il momento di fare scelte concrete per la transizione

ecologica, abbandonando Pedemontana alla sua sorte e rilanciando il

trasporto ferroviario lombardo, sempre più in crisi a causa della sua

inefficiente gestione e dell’errata strategia “multimodale”

ferrovia-strada, priva di logica e di funzionalità.

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