Ancora un atto antisemita nella cittadina di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine: ignoti hanno disegnato con un pennarello nero una svastica sulla casa in cui visse Arianna Szorenyi, che il 16 giugno 1944 fu deportata con i suoi familiari nel campo di concentramento di Auschwitz. Il simbolo nazista è stato realizzato accanto alla porta d’ingresso ed è stato poi ricoperto con un cuore.
Non è la prima volta, dicevamo, che nella cittadina friulana si verificano episodi antisemiti. Il 30 gennaio scorso, alcuni consiglieri di minoranza avevano ricevuto alcune lettere con la scritta: “Dopo 75 anni l’ebreo è sempre ebreo”. Un episodio che si somma agli altri verificatisi in altre città d’Italia. Sempre a fine gennaio, a Cuneo, sulla porta di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, qualcuno ha disegnato la scritta: “Juden hier” (“Qui ci sono ebrei”).
Un altro episodio si è verificato a Torino, dove due piccole etichette con la scritta “Sieg Heil”, il simbolo delle SS e una svastica, sono state affisse da ignoti sul campanello di una signora figlia di un partigiano e iscritta all’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. "Crepa sporca ebrea" è invece la scritta apparsa sempre a Torino, nella Giornata della memoria, su un palazzo di corso Casale in cui vive Maria Bigliani, donna di origini ebraiche figlia di una staffetta partigiana.
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