Sabato, 20 aprile 2024 - ore 15.15

Uisp. Le due Italie del welfare.

| Scritto da Redazione
Uisp. Le due Italie del welfare.

LE DUE ITALIE DEL WELFARE: TRA NORD E SUD CI SONO DUE MODELLI. "SERVONO POLITICHE SOCIALI DIFFERENZIATE" CON LA VOLONTA' DI COMBATTERE LE MAFIE. Interviene U.Ascoli
C’è mai stato un welfare in Italia? Se lo chiede Ugo Ascoli, professore di sociologia economica dell’Università di Ancona, in un recente articolo pubblicato sul sito nelmerito.it. Esistono due Italie, sostiene Ascoli, “a causa soprattutto di tessuti societari troppo diversi”. E prosegue: “Nessun paese in Europa mostra una distanza così elevata fra il suo «Nord» e il suo «Sud» in termini di sviluppo economico e, contemporaneamente, di qualità del suo sistema di welfare…Ciò, peraltro, induce previsioni assai preoccupanti, qualora trovi realizzazione un modello di «federalismo» nel cui statuto non abbia il giusto peso la necessità di politiche solidaristiche e perequative. Il passaggio da responsabilità nazionali a responsabilità locali nelle politiche di welfare rischia, infatti, di innescare nel Sud, assai spesso, effetti perversi: i processi di contaminazione clientelare e malavitosa, la particolare permeabilità e fragilità del ceto politic o, la debolezza dei circuiti professionali, possono finire col produrre risultati assai distanti dalle mete che alle policy vengono assegnate”.

“Da quanto esposto – conclude Ascoli - deriva la necessità di elaborare politiche differenziate per le due Italie, con una particolare attenzione al ‘Welfare del Sud’. Innanzitutto per quanto riguarda le politiche di decentramento e di devoluzione di funzioni verso i territori regionali. Le nuove politiche sociali per il Mezzogiorno vanno inoltre collegate con politiche più efficaci di contrasto delle organizzazioni mafiose, le quali a loro volta non possono prescindere dalla valorizzazione e dalla promozione dei soggetti del terzo settore. La grande battaglia per un nuovo Sud passa necessariamente per azioni volte ad allargare le reti del capitale sociale e la fiducia nelle istituzioni , e porre al centro dell’attenzione i ‘beni comuni’, gli interessi generali.. Naturalmente le scelte suggerite presuppongono una forte volontà politica, un disegno condiviso a livello nazionale ed uno Stato in grado di gestire processi decisionali e organizzativi di grande complessità”.

Per leggere la versione integrale dell'articolo di Ugo Ascoli clicca qui
http://www.uisp.it/newsletter_remote/articoloUgoAscoli.pdf

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