Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 05.35

Verso il recupero del 40% degli italiani esterofili

L’Italia che riparte ha un grande potenziale grazie alla crescita dei viaggi domestici da parte degli italiani che preferiranno l’Italia ai viaggi all’estero.

| Scritto da Redazione
Verso il recupero del 40% degli italiani esterofili

L’Italia che riparte ha un grande potenziale grazie alla crescita dei viaggi domestici da parte degli italiani che preferiranno l’Italia ai viaggi all’estero. Il 40% dei viaggiatori italiani, infatti preferiva viaggi all’estero ma quest’anno resterà in patria per vacanze tricolore. A sostenerlo è l’Enit nel suo secondo bollettino informativo, strumento lanciato a fine aprile con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali e il Turismo, per aiutare imprese e istituzioni nelle strategie turistiche in questo drammatico periodo per il settore.

In questo secondo bollettino emerge, dunque, che la prospettiva è recuperare in parte con il turismo domestico il calo delle prenotazioni internazionali per l’estate – da giugno ad agosto – una diminuzione anche maggiore dei competitor diretti quali Spagna e Francia: l’Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l’estate, realizza anche il calo più profondo pari a -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna. L’Italia (40%), quindi, ha un potenziale maggiore nella sostituzione dei viaggi domestici ai viaggi outgoing rispetto alla Spagna (28% in uscita) e alla Francia (25%). D’altronde il turismo italiano ha sempre registrato presenze massicce di turisti stranieri e quindi risente di più della diminuzione del turismo internazionale. Nei primi 4 mesi del 2020 il traffico aeroportuale internazionale verso l’Italia è diminuito del -64,8%, registrando 655mila arrivi stranieri negli aeroporti italiani.

Nel monitoraggio settimanale di Enit, alla nona settimana di osservazione sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, le perdite indicano un dato complessivo del -70,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una tendenza discendente costante nella diminuzione della domanda internazionale fermata dal blocco dei viaggi.

Si avverte la mancanza di Paesi long haul con una diminuzione più evidente delle provenienze dalla Cina che cala del -82% (valore massimo) e dagli USA (-78,1%), mentre il calo inferiore del si registra dalla Russia (-63,3%).

Quanto ai pernottamenti internazionali nel 2020 si stima che il calo si attesterà al -49%, pari a 31 milioni di visitatori, con pernottamenti internazionali inferiori di 108 milioni rispetto al 2019. Si può sperare, però, in un recupero degli arrivi a corto raggio a luglio mentre il resto del mondo si riprende più lentamente.

Secondo l’Enit, quindi, è giusto attendersi un recupero degli arrivi dai Paesi vicini dato che rappresentano il 56% del turismo internazionale in Italia. Una ripresa attesa anche in virtù di una tendenziale stabilità dei prezzi praticati dal sistema ricettivo italiano che nel mese di giugno, addirittura, registra un valore mediano nella vendita online di 97 euro per camera. Ma in termini economici totali, i consumi di italiani e stranieri potrebbero determinare una perdita di 65 miliardi di euro (di cui 21 miliardi dall’estero).

Il turismo – ricorda l’agenzia – rappresenta la quarta maggiore categoria di esportazioni dell’UE e produce effetti positivi per l’economia europea nel suo complesso: per ogni euro di valore aggiunto generato dal turismo si ottiene un effetto indiretto su altre industrie pari a 56 cent supplementari. L’Italia turistica nonostante il COVID si conferma la più desiderata e ricercata come meta internazionale.

Dall’inizio della pandemia si contano un totale di 711,4 mila mention relative al Travel Italia – di cui 42,8 mila comparse sul web e 669,5 mila sui social – che hanno prodotto 197,3 milioni di interazioni equivalenti ad un investimento pari a 421,3 milioni di euro.

(aise)

 

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