Giovedì 7 aprile le lavoratrici ed i lavoratori dei servizi di pubblica utilità della Lombardia sciopereranno per l’intera giornata lavorativa, con manifestazione regionale a Milano. Uno sciopero proclamato innanzitutto per il rinnovo dei contratti pubblici e privati, per la qualità del lavoro, per risorse adeguate a garantire il servizio pubblico ai cittadini.
Nonostante sei anni di blocco il Governo continua a ritenere la contrattazione nei settori di pubblica utilità un’attività residuale sulla quale non vale la pena investire risorse. La legge di stabilità per il 2016 non ha stanziato risorse sufficienti a dimostrare la reale volontà di avviare la stagione dei rinnovi contrattuali di oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Questo atteggiamento del governo non è più tollerabile.
In Lombardia si sciopera anche per le tante vertenze aperte con Regione Lombardia: dal mancato confronto sulla legge di riforma del welfare lombardo alle riorganizzazioni che coinvolgono Prefetture, Camere di Commercio, ex Province, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco. È necessario un confronto serio per organizzare servizi di qualità sul territorio, nel rispetto del lavoro.
Dichiarano i rappresentanti sindacali Lombardi delle categorie del pubblico impiego di Cgil-Cisl-Uil :’ I contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti pubblici sono bloccati da 7 anni. Quelli privati di sanità e servizi sociosanitari e assistenziali da quasi 10. Il governo ha stanziato cifre irrisorie e offensive (5 euro lordi pro capite) per il 2016, nulla per gli anni successivi. È intollerabile! Per questo unitariamente le categorie della Funzione Pubblica di CGIL, CISL, UIL hanno proclamato per giovedì 7 aprile una giornata di sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori, pubblici e privati, dei servizi pubblici della Lombardia. Per premere sul governo, perché stanzi le risorse necessarie a rinnovare i contratti con il prossimo Documento Economico Finanziario’
Interviste di Gian Carlo Storti
Nella foto da sx : Roberto Dusi (Cisl) e Sabrina Negri (Cgil)
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