ANTIFASCISMO NONVIOLENZA DEMOCRAZIA TESTIMONIANZA DI LIDIA MENAPACE
Staffetta partigiana, giornalista, scrittrice, fondatrice de Il Manifesto, attivista per i diritti civili,
Lidia Menapace giovanissima prende parte alla Resistenza, nel dopoguerra si forma nei movimenti giovanili cattolici, impegnandosi in particolare nella FUCI.
All'inizio degli anni sessanta è docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Partecipa a molteplici esperienze delle comunità cristiane di base e del “dissenso cattolico”, per un vero rinnovamento della Chiesa secondo l'ispirazione “rivoluazionaria” del Concilio Ecumenico. Simpatizza criticamente per il Partito Comunista Italiano. Nel 1969 è tra i fondatori de “Il Manifesto”,
Nel 1973 è tra i promotori del movimento “Cristiani per il Socialismo”, è animatrice di alcune innovative esperienze della “Nuova Sinistra”, negli anni ottanta è consigliera a Roma per il Pdup. Nel 2006 viene eletta in Parlamento come indipendente nelle liste del Prc. Dal 2011 ha scelto di dedicarsi
al rilancio della “Nuova Resistenza” dell'ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Da decenni è ispiratrice e animatrice del movimento pacifista e nonviolento, con particolare attenzione all'antimilitarismo, alla diplomazia popolare e alla
solidarietà internazionale. Dagli anni sessanta è una delle voci più importanti del femminismo italiano.
Nella sua intervista affronta le problematiche del razzismo, delle ragioni per cui nasce e in certi ambienti fiorisce l'idea neo-fascista, racconta la sua commovente esperienza con due compagne di scuola ebree dopo la promulgazione delle leggi razziali e mette in guardia da chi vuole modificare la Costituzione per accentrare i poteri nelle mani di pochi.
Cremona Pubblicato il 11 feb 2015
A.L.