Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 07.16

Ospedale di Cremona. Il servizio di ristorazione ed il bagni sono inadeguati Di Giorgio Zerbini

Se la qualità del servizio ristorazione migliorerà, i dirigenti, il personale ospedaliero e tutti i cittadini cremonesi ne trarranno grande sollievo e beneficio.

| Scritto da Redazione
Ospedale di Cremona. Il servizio di ristorazione ed il bagni sono inadeguati  Di Giorgio Zerbini

Signor direttore, dopo essere stati ricoverati in ospedale, breve o lunga che sia stata la degenza, si ha voglia di tornare alla normalità e di dimenticare al più presto ciò che ci è accaduto, con tanto di ansia, paura, sofferenza e rabbia. È un sentimento molto umano e comprensibile che ho nutrito anch’io, ma poi in me ha prevalso il dovere della testimonianza, cioè riconoscere ed encomiare pubblicamente la professionalità e l’eccellenza del personale medico ed infermieristico e sottolineare le cose che non vanno, e le carenze presenti negli istituto Ospedalieri di Cremona. A questo proposito, mi riferisco al numero insufficiente di bagni di cui soffre il reparto di Chirurgia generale del quarto piano, ma soprattutto intendo rimarcare l’insufficiente qualità del servizio ristorazione, appaltato ad una ditta esterna dal nostro ospedale. A tale riguardo, i commenti dei pazienti e del personale di solito sono ironici e poco lusinghieri, ma spesso sono anche sarcastici e a volte sprezzanti. Si comincia con quelli riguardanti la prima colazione, in cui il latte non ha il profumo del latte e il tè non ha l’aroma del tè, in cui spesso mancano i biscotti e così devi mangiare il tè con le fette biscottate! Si prosegue poi con i commenti riguardanti i primi piatti di pranzo e cena, in particolare le minestre in brodo, che fanno scappare l’appetito, non appena si solleva il coperchio di plastica della scodella da dove si sprigiona un odore sgradevole. Per non parlare di riso e pasta al pomodoro che invece sono conditi con un cucchiaio di conserva che li inacidisce e li rende sgradevoli al palato. Se poi il riso e la pasta sono conditi con l’olio e un po’ di formaggio grana, lo spettacolo che si presenta, appena alzato il coperchio di plastica della scodella, è desolante perché il condimento è tutto rappreso in pochi grani di riso o di pasta, lasciando tutto il resto senza sapore. In quanto ai secondi piatti, non c’è l’imbarazzo della scelta perché ci sono giorni in cui c’è per tutti la scaloppina di tacchino, e altri giorni in cui c’è per tutti l’hamburger di tacchino, anche per coloro a cui il tacchino non piace! Per quanto riguarda gli altri cibi, si è costretti a mangiarli per necessità e per non dovere contrastare con i crampi allo stomaco per la fame perché se ci venissero serviti in tavola a casa nostra, finirebbero nella pattumiera. Se un ritorno alla qualità della cucina interna dell’ospedale che tutti rimpiangono, appare molto improbabile, che almeno i dirigenti responsabili degli Istituti ospedalieri di Cremona affidino il servizio ristorazione ad una ditta che garantisca più elevati livelli di qualità e varietà del cibo, consentendo almeno un’opzione per tutti i tipi di dieta dei pazienti. Quanto alla ditta responsabile del servizio ristorazione, non dovrebbe solo perseguire il suo legittimo profitto, ma operare anche in modo da rispettare lo scopo sociale che ha ogni azienda, come previsto dagli articoli 41, 43 e 45 della nostra Costituzione. Se la qualità del servizio ristorazione migliorerà, i dirigenti, il personale ospedaliero e tutti i cittadini cremonesi ne trarranno grande sollievo e beneficio.

Giorgio Zerbini (Cremona)

 

1712 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online