Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.37

Ratificato il CETA vergogna del Parlamento Europeo di Francesca Berardi (rif.com.Cremona)

Il Parlamento Europeo ha deciso ieri di ratificare il CETA col voto complice di popolari e socialdemocratici (che almeno hanno avuto la decenza di spaccarsi). E' una decisione gravissima.

| Scritto da Redazione
Ratificato il CETA vergogna del Parlamento Europeo di Francesca Berardi (rif.com.Cremona)

E' una decisione gravissima che avrà conseguenze pesanti sull'economia, soprattutto per i sistemi fatti da piccole e medie imprese, sui servizi pubblici locali, i diritti dei lavoratori, la salute dei cittadini e l'ambiente. Inoltre, tra gli effetti devastanti ce n'è uno particolarmente odioso: l'attacco alla democrazia. Il CETA infatti attacca direttamente e può mettere sotto accusa la sovranità dei popoli, la libertà e le scelte legislative dei parlamenti democraticamente eletti qualora fossero d'intralcio agli interessi economici delle grandi multinazionali coinvolte.

Respingiamo questo accordo. Mobilitiamoci tutti, sindacati, associazioni, partiti e movimenti politici, comitati ambientalisti perché il nostro Parlamento apra una seria discussione sul trattato e decida di bloccarlo.

Francesca Berardi PRC-SE Cremona

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A seguire il comunicato stampa della Campagna contro il TTIP e il CETA.

Stop TTIP Italia: «Socialdemocratici e popolari irresponsabili. Adesso l’Italia deve respingere l’accordo tossico»

ROMA, 15 FEBBRAIO 2017 – Il Parlamento Europeo ha appena deciso di ratificare il CETA con 408 voti a favore e 254 contrari. Nonostante una spaccatura profonda nel partito socialdemocratico, l’accordo con il Canada è stato approvato. Per la parte di competenza europea, entrerà provvisoriamente in vigore senza attendere il vaglio di 38 Parlamenti nazionali in 28 Stati membri. Il loro pronunciamento è comunque una vittoria della società civile, che ha impedito a Bruxelles di mantenere il CETA un affare soltanto europeo.

«Oggi è stata scritta una pagina oscura per la democrazia in Europa, ma non tutto è compromesso – dichiara Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia – La battaglia della società civile si sposta adesso a livello nazionale. Monitoreremo gli impatti dell’accordo, dimostrando che avevamo ragione a criticarne l’impianto, e spingeremo il Parlamento italiano a bloccare questo trattato dannoso per i nostri cittadini e lavoratori. I parlamentari europei, in particolare socialdemocratici e popolari, hanno abdicato al loro ruolo di garanti dei diritti e dell’ambiente. Ma in Italia un simile atteggiamento non sarà tollerato. Le urne sono vicine, e gli elettori faranno pesare questa scelta sconsiderata ai partiti che li hanno delusi in Europa».

Nonostante l’esito del voto a Strasburgo – dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia – la pressione dei cittadini ha portato un importante risultato: le telefonate e le lettere di protesta giunte in questi giorni ai loro uffici, hanno contribuito a creare una grave frattura nel partito socialdemocratico. Diversi eurodeputati del Pd hanno deciso di disertare la seduta o di votare contro il CETA, segno che il pensiero unico non ha ancora contagiato uno dei partiti che si dicono progressisti. Pubblicheremo i nomi di chi ha deciso di svendere l’interesse pubblico e le sorti di milioni di persone a pochi grandi rappresentanti del settore privato».

Con l’applicazione provvisoria del CETA, cadranno tariffe e quote su una vasta linea di beni e servizi commerciati tra i due blocchi, con prospettive negative per le piccole e medie imprese, i diritti del lavoro, la sicurezza alimentare, l’ambiente e i servizi pubblici.

La campagna italiana chiede che dopo la giornata di oggi, il Parlamento italiano smetta di tenere il commercio internazionale fuori dai propri radar e metta all’ordine del giorno il dossier CETA, aprendo una consultazione con la società civile per venire a conoscenza dei gravi rischi che corrono l’economia del Paese, l’occupazione e la stessa architettura democratica.

Campagna Stop TTIP Italia

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