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7° congresso nazionale di Medicina Democratica

| Scritto da Redazione
7° congresso nazionale di Medicina Democratica

Milano il 16-17-18 febbraio 2011


presso l'Aula Magna dell' Universita' degli Studi di Milano.


Il giorno 18 si terra' anche l'assemblea ordinaria
dei soci per il rinnovo delle cariche statutarie.

La partecipazione e' aperta a tutti.

L'iscrizione e' gratuita previa compilazione della scheda allegata e scaricabile dal sito www.medicinademocratica.org (sezione 7° congresso nazionale).

 

Lettera di invito

Alla c.a. dei:

# Lavoratori e delle Lavoratrici di fabbrica, dei servizi, di ogni dove
# Tecnici e Ricercatori, degli Studenti, degli Operatori della Salute, della Prevenzione, della Cultura, nonché ai Cittadini e alle Cittadine
# Rappresentanti dei Movimenti di lotta…, segnatamente per la salute e l’ambiente salubre
# Giornalisti democratici dei mass-media

PARTECIPAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE
MEDICINA FRA CURA E PREVENZIONE

VII Congresso nazionale di Medicina Democratica – Movimento di Lotta per la Salute
Milano 16 – 18 Febbraio 2012
Aula Magna Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 7

Iscrizione gratuita – si richiede, per motivi organizzativi, la compilazione della scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.medicinademocratica.org

Una premessa in preparazione del congresso

Al centro delle tematiche che verranno affrontate nel corso dei lavori sarà il ruolo della partecipazione nella promozione della salute, tema fondante di Medicina Democratica, Movimento di Lotta per la Salute, introdotto e approfondito in tutta la sua rilevanza da Giulio Alfredo Maccacaro nella relazione da Lui presentata al Primo Congresso nazionale del 15 e 16 maggio 1976 a Bologna.

In quell’occasione Maccacaro parlò di malattia come perdita di partecipazione e di perdita di partecipazione come malattia, invitando il movimento a lottare contro quelli che egli identificava come principali nemici della partecipazione: l’autorità priva di autorevolezza, l’efficienza disgiunta dall’efficacia, la provvidenzialità improvvida ovvero il paternalismo.

Da allora quelle ed altre nuove idee sono entrate a far parte del senso comune, a cominciare ad esempio dalla necessità di fondare la pratica medica su prove di efficacia, dalla necessità di passare dalla medicina centrata sulla malattia ad una centrata sul paziente, dalla necessità di 2 promuovere una vera prevenzione potenziando anzitutto per questo il ruolo attivo di pazienti, lavoratori, lavoratrici e cittadini/e in generale.

Non sempre però l’affermarsi delle idee coincide con il realizzarsi dei fatti che ad esse dovrebbero corrispondere, e spesso e purtroppo si deve constatare che molti principi, talora anche dei diritti, sono stati formulati e accolti universalmente ma solo in quanto scritti sulla carta non applicati nella realtà.

Da qui la necessità di ribadirli, di riformularli anche tenendo conto delle nuove generazioni cui manca del tutto la memoria, di riappropriarcene e di agire in modo da realizzare nel concreto quello che essi implicano nella pratica della medicina, nella pratica della ricerca, nella pratica della formazione, nella pratica quotidiana di autodifesa di tutti i diretti interessati.

In un periodo di abdicazione dei movimenti storici dall’impegno di delineare e di costruire il futuro facendo valere le conquiste sociali conseguite con le lotte degli ultimi 50 anni, tentati come sono dall’accettare e dal fare accettare come ineluttabile la subordinazione al totem del mercato anche di valori che dovrebbero essere considerati non negoziabili, si impone la necessità di una riflessione e di un dibattito che, a partire dai fondamentali, coinvolga tutti i movimenti che in diverso modo e a diverso titolo e del tutto spontaneamente hanno identificato nella salute, nella sanità, nella sicurezza, nella promozione della dignità umana la loro ragione di essere e di lotta,

venendo così a formare, anche sul piano ideale, l’articolazione di quello che inizialmente era un movimento unico, mosso dall’esigenza di far dialogare, interagire e collaborare varie professionalità e competenze, molteplici saperi e prospettive, al fine anche di costruire una nuova scienza che avesse al centro l’uomo e la donna nel rigoroso rispetto dei diritti umani, ma non soltanto a parole.

Da qui l’invito a partecipare al congresso di febbraio rivolto a tutti i movimenti che nella varie realtà di vita e di lavoro, nella scuola così come nella fabbrica, nei servizi così come nei quartieri, organizzano cittadini/e, lavoratori, lavoratrici, operatori, tecnici e ricercatori intorno ad obiettivi concreti di difesa della salute e della dignità della persona.

Medicina Democratica nasce come movimento di lotta alla nocività di una organizzazione del lavoro che si propone di trasformare attraverso lo studio dei cicli produttivi, dei rischi legati alle diverse esposizioni, dei valori che vengono imposti come universali e naturali. Nasce elaborando un metodo di intervento basato sulla non delega, sulla nuova alleanza fra lavoratori di fabbrica, tecnici, ricercatori, studenti e operatori della salute e della prevenzione, e affermando il ruolo centrale della soggettività operaia e del gruppo organizzato che la esprime, con l’impegno di trasformare le condizioni della produzione quando queste non risultano rispettose della salute e della dignità dell’uomo che vi è soggetto, senza accettare vincoli imposti da leggi di mercato, da esigenze di un supposto giusto profitto o da interessi superiori, affermando che la produzione è per l’uomo non che l’uomo è per la produzione.

Naturalmente una volta che tali principi di democrazia e di cittadinanza trovino espressione e realizzazione non è più possibile limitarli, nell’applicazione, all’ambiente di lavoro, ma si estendono sì naturalmente all’ambiente di vita, di studio, di cura e di assistenza. Da qui la nascita di svariati movimenti, ciascuno con un ben definito e concreto obiettivo da conseguire, ma tutti organizzati e operanti con un metodo e secondo principi generali e condivisi quali quelli che già erano stati posti alla base di Medicina Democratica.

Da questa visione nasce la proposta di articolazione del congresso che abbiamo concepito e che è illustrata in sintesi nella locandina che accompagna questo invito a partecipare.

Lo svolgimento

Nelle tre giornate ci si propone di procedere come sotto indicato, tenendo conto che l’obiettivo è quello di fornire un’occasione di incontro alla molteplicità dei movimenti oggi esistenti 3 e legati dalla condivisione del metodo dell’intervento e della missione: metodo che privilegia la disanima critica dei problemi da affrontare e la partecipazione democratica diretta alla discussione, missione che privilegia l’attenzione alla difesa della salute e della dignità, minacciate in svariati modi da scelte di mercato e finanziarie che sfuggono a qualsiasi forma di controllo e di assunzione di responsabilità, con la condiscendenza, più o meno esplicita ed entusiasta, di una politica sempre più lontana e autoreferenziale.

Lo scopo è anche quello di fornire a quanti per la prima volta verranno in contatto con le tematiche che dibatteremo, soprattutto i giovani e gli studenti, uno spaccato di una realtà nella quale è possibile impegnarsi da protagonisti e così sfuggire alla passività dei semplici spettatori.

Il pomeriggio di Giovedì 16 febbraio sarà dedicato all’inquadramento del tema salute e degli attori che intorno ad essa giocano un ruolo, dei fondamenti costituzionali a cui si fa riferimento affrontandolo, ma soprattutto dei nuovi attori che devono partecipare per promuovere in concreto sicurezza e prevenzione.

Da qui la serie degli interventi previsti:

# a Vittorio Sironi, neurochirurgo e professore di Storia della Medicina all'Università di Monza Bicocca, il compito di guidare la riflessione sul ruolo che sempre i medici, almeno coloro che al meglio hanno assolto al loro impegno professionale, hanno considerato proprio e che li portava ad assumersi una responsabilità nella denuncia continua di tutte quelle condizioni di vita e di lavoro che producevano spesso malattie e malessere sociale;

# a Gianni Tognoni, medico, ricercatore farmacologo ed epidemiologo, il compito di presentare i risultati della sua ricerca intesa a promuovere l’informazione necessaria a favorire la partecipazione, passando anche attraverso un nuovo approccio alla metodologia della ricerca epidemiologica;

# a Livio Pepino, magistrato e costituzionalista, il compito di chiarire i fondamenti costituzionali dell’impegno alla promozione della salute come valore individuale e bene comune, in ambiente di vita e in ambiente di lavoro, promuovendo tutte le condizioni necessarie a realizzare quello che viene universalmente riconosciuto come un diritto dell’uomo;

# a Riccardo Antonini, Lorena Tacco, Claudio Giorno e Carla Cavagna infine, impegnati a far valere diritti violati dalla mancanza di sicurezza, il compito di illustrare come sia possibile e necessario mobilitare ed organizzare i diretti interessati per ottenere il riconoscimento del danno subito e l’impegno a prendere tutti i provvedimenti necessari, segnatamente quelli di carattere preventivo, a che tali condizioni non si ripresentino in futuro.

La giornata di Venerdì 17 febbraio sarà interamente dedicata al confronto fra rappresentanti dei movimenti che avranno inteso rispondere al nostro invito. In mattinata il lavoro si svolgerà in gruppi di confronto e discussione su:

1. I movimenti, la loro autorganizzazione e il loro fondamentale ruolo democratico; 
2. I diritti da far valere e le modalità di azione per vederli riconosciuti; 
3. I beni comuni: che cosa sono e come si possono difendere;
4. Produzione industriale, prevenzione dei rischi, sicurezza ed energia.

Ciascun gruppo sarà guidato da coordinatori con il mandato di favorire il massimo di interazione, moderando gli interventi e raccogliendo le indicazioni che emergeranno nel corso del 4 dibattito per preparare, di comune accordo con i partecipanti al gruppo, una sintesi dei lavori svolti con le conclusioni raggiunte insieme ad eventuali proposte, il tutto da sottoporre poi a discussione plenaria.

Sarà da tale discussione che potranno emergere indicazioni per la stesura del documento conclusivo che ci si propone di stilare come sintesi finale del congresso.

Nel pomeriggio si svolgerà la discussione plenaria, dopo la presentazione delle conclusioni raggiunte da ciascun gruppo e previa una relazione introduttiva di ampio respiro:

# a Marco Revelli, politologo e allievo di Norberto Bobbio, il compito di illustrare l’attuale situazione sociale ed economica, le sue cause, i modi per affrontarla se vogliamo evitare che la democrazia venga compressa e subordinata ai vincoli finanziari e di mercato imposti come naturali e insuperabili.

In serata infine verranno presentati in lettura documenti e testimonianze scritte e filmate utili, soprattutto ai più giovani, a ricostruire la storia della lotta per la salute e la dignità e contro la nocività del lavoro, con la denuncia delle sue conseguenze, così come sono state e sono ancora vissute sulla pelle dalle lavoratrici e dai lavoratori.

Nella mattinata di Sabato 18 febbraio saranno presentati interventi brevi su vari temi che meritano particolare segnalazione per la loro rilevanza e in quanto rappresentano ciascuno un argomento da approfondire e tradurre in azione pratica in particolari contesti, con particolare riguardo a quello della formazione universitaria. La modalità scelta di presentazione vuole indurre i diversi relatori al confronto oltre che facilitare domande e prese di posizione da parte del pubblico.

Lo scopo è anche in questo caso quello di identificare spunti da inserire nel documento finale.

In particolare:

# Luigi Mara, tecnico dell’igiene industriale e del lavoro, e Roberto Carrara, ingegnere chimico esperto di impiantistica e sicurezza, affronteranno il tema della formazione alla prevenzione soprattutto di coloro che sono chiamati a disegnare macchine, ambienti di lavoro, modalità organizzative del lavoro;

# Margherita Napoletano, R.L.S. H. San Raffaele di Milano, affronterà la tematica della prevenzione e della salute in ospedale;

# Cesare Cislaghi, professore di economia sanitaria, e Alberto Donzelli, medico, si confronteranno sul tema del finanziamento della sanità, della promozione della qualità e dell’impegno a sviluppare una vera prevenzione;

# Luca Masera, professore di diritto penale, Felice Casson, magistrato e senatore della repubblica, Paolo Vineis, epidemiologo spesso nominato perito per il tribunale, si confronteranno sul tema del riconoscimento di responsabilità per i danni da lavoro, sulle problematiche della definizione della relazione causale fra danno ed esposizione e sul ruolo dei periti;

# Luigi Benevelli, medico psichiatra, parlerà infine del tema del disagio mentale e dell’impegno alla chiusura degli ultimi manicomi rimasti funzionanti, i manicomi giudiziari.

 

 

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