Domenica, 05 maggio 2024 - ore 15.57

A Fiuggi "Per rovesciare l'apartheid"

| Scritto da Redazione
A  Fiuggi

L'assemblea congressuale del PSI a  Fiuggi "Per rovesciare l'apartheid"
"L’Italia per la quale lanceremo le nostre proposte è un’Italia alla rovescia" – esordisce la presentazione del segretario Nencini per l'assemblea congressuale convocata dal PSI a Fiuggi "per rovesciare l'apartheid".
di Riccardo Nencini
Partito Socialista Italiano

L’Italia che raccontiamo a Fiuggi – e per la quale lanceremo le nostre proposte – è un’Italia alla rovescia.
È l’Italia che in nove anni di governo Berlusconi ha accumulato debito alla velocità doppia - 60 miliardi di euro l’anno, mille per ogni cittadino - rispetto alla media dei governi repubblicani, quelli di Spadolini e Craxi eternamente crocifissi dalla retorica giacobina. Paghiamo il 30% di tasse in più e abbiamo già un piede nella recessione.

È l’Italia dell’apartheid dei diritti, quella in cui gli ammortizzatori sociali esistono per le tute blu, ma non per i precari: un esercito di tre milioni di giovani, molti dei quali laureati, afoni e invisibili. Anche per il sindacato.

È l’Italia della “gerontonepocrazia”, un’Italia barocca, pontificia, a tratti feudale, su cui insistono una miriade di caste e in cui avanzano i “figli di”.

È l’Italia dei 6000 corsi universitari, delle 370 sedi distaccate, dei professori che non divengono ordinari prima dei 55 anni, l’Italia in cui un giovane su tre è disoccupato e i figli se ne vanno di casa a 32 anni.
È l’Italia in cui per arrivare a una sentenza per i 5 milioni e mezzo di cause civili arretrate ci vogliono in media dieci anni.

Noi vogliamo rovesciare quest’Italia e rimetterla per il verso giusto.
Dando voce ai milioni di indignati che non scendono in piazza, non lanciano estintori, ma si alzano ogni giorno alle sette del mattino per andare a studiare e a lavorare. Pagano le tasse e i contributi, per poi ritrovarsi a fine stipendio con troppo mese che avanza e con la prospettiva di arrivare alla pensione quando la vita sarà all’ultimo chilometro.


Il segretario del PSI, Riccardo Nencini

A chi mi chiede e si chiede che senso abbia essere socialisti oggi, rispondo dicendo che laddove trionfa il trinomio libertà-merito-eguaglianza si vive meglio. È questo il “vangelo socialista” del terzo millennio, da contrapporre al populismo, alla demagogia, alla faciloneria e al familismo amorale che ci ha contagiati negli ultimi anni.

Abbiamo un passato imponente, che diventa ingombrante quando si espone come un totem da venerare acriticamente; di quel passato dobbiamo recuperare il coraggio di essere eretici, di dire e fare ciò che gli altri non dicono e non fanno. È un passaggio cruciale, l’unico possibile per costruire un nuovo futuro.

Dobbiamo diventare il partito che combatte le tante “apartheid” che ammorbano l’Italia, l’angelo custode dei ventenni. Diceva Nelson Mandela che “l’istruzione e la formazione sono le armi più potenti per cambiare il mondo”. In maniera più prosaica, ma non meno convinta, abbiamo declinato le nostre proposte al nuovo governo, partendo dal presupposto che l’istruzione e la conoscenza sono le molle per la crescita dell’Italia: corsi post laurea gratuiti per chi è meritevole e vive nel bisogno; programmi Erasmus per gli studenti delle scuole superiori; incentivi fiscali a chi finanzia la ricerca; insegnanti meglio retribuiti; diritto di voto a 16 anni.

Da qui si deve partire e non dalla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, unico e vero salvadanaio degli italiani. Nel nostro Paese il 10% delle famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza nazionale: se si chiedono sacrifici è giusto che chi più possiede contribuisca in misura maggiore.

È una questione di equità, ed equità per noi significa patrimoniale, tassazione delle rendite finanziarie, tagli alla politica (e non alla democrazia) con l’abbattimento dei privilegi e il riordino del sistema istituzionale, pagamento dell’Ici sulle attività commerciali ecclesiastiche.

Se siamo arrivati a Fiuggi, con un partito vivo e vibrante, lo dobbiamo solo a noi.

Al lavoro e alla passione di chi ha presidiato giorno e notte i nostri confini, di chi ha riportato in vita le nostre voci storiche, Mondoperaio e l’Avanti!, di chi ha sempre creduto che un Paese senza una rappresentanza socialista nelle istituzioni è un Paese più arretrato.

La tempesta è passata e la barca ha ripreso la rotta.

È finito il tempo della navigazione a vista e a Fiuggi vogliamo dare a tutti i socialisti - quelli di ieri, di oggi e di domani - il portolano per veleggiare più spediti verso una nuova Italia.

 

fonte:
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