Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 19.34

Abbattere il muro dell’indifferenza | CdB

| Scritto da Redazione
Abbattere il muro dell’indifferenza | CdB

Dea Santonico. Comunità cristiana di base di S. Paolo (Roma).
Da “Esperienze a confronto” intervento al 33° Incontro nazionale delle CdB
Tutte le esperienze che abbiamo ascoltato (N.d.R. nel primo giro di interventi dei relatori di “Esperienze a confronto”) sono espressioni di Politica dal basso, Politica con la P maiuscola, che si mette al servizio dei cittadini, sono momenti di crescita e presa di coscienza, sono parte di quei processi di liberazione e partecipazione a cui tutte e tutti, credenti e non, siamo chiamati per contribuire a costruire una cittadinanza consapevole.

Ma perché una cittadinanza consapevole sia resa possibile c’è bisogno che le nostre esperienze non rimangano chiuse all’interno delle associazioni che le promuovono, c’è bisogno che diventino contagiose, che si trasformino in virus capaci di minare dal di dentro il sistema di ingiustizie e sfruttamento in cui viviamo.

Su questa strada ci troviamo di fronte un muro difficile da sfondare, il muro dell’indifferenza. Hannah Arendt, ebrea tedesca, che ha vissuto l’esperienza drammatica del suo popolo durante il nazismo, diceva che per fare crimini terribili non serve un gran numero di criminali, ne bastano pochi, c’è bisogno però che ci siano tante persone disposte a stare a guardare senza vedere.

Con il gruppo di amici e amiche che hanno contribuito alla preparazione di questo spazio del convegno ci siamo chiesti: quello che dice Hannah Arendt vale solo in situazioni estreme, come il nazismo? O forse quello che succede è che in situazioni limite del passato diventa più chiaro ed evidente ciò che è comunque vero anche al nostro tempo, ma che la vicinanza temporale non ci aiuta a cogliere pienamente?

E poi chi c’è da una parte e dall’altra di quel muro? Quel muro divide i buoni, tra i quali magari noi ci poniamo, dai cattivi? O forse attraversa ognuno e ognuna di noi, perché tutti abbiamo le nostre ambiguità e contraddizioni con cui fare i conti? Di certo quel muro divide gli emarginati e le emarginate da chi con loro non si vuole mischiare, lasciandoli con un carico schiacciante di sofferenza e solitudine.

Anche Gesù nella sua esperienza ha dovuto fare i conti con quel muro, che divideva i poveri, gli impuri, i malati e i peccatori del suo tempo da coloro che, preoccupati di rimanere “puri”, mantenevano le distanze. Gesù ha una duplice attenzione verso gli uni e verso gli altri. Li ama tutti, ma il suo amore e la sua attenzione verso coloro che erigevano muri si manifesta andandoli a scomodare, mettendo in discussione le loro sicurezze.

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