Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 20.35

Acqua.Bene le aziende, assente ingiustificata la politica

| Scritto da Redazione
Acqua.Bene le aziende, assente ingiustificata la politica

L’audizione svoltasi ieri presso la sala S.Vitale dei rappresentanti delle varie aziende che in provincia di Cremona si occupano del s.i.i. è stata interessante e parzialmente positiva, per quanto concerne le aspettative del Comitato Referendario Provinciale "2 Sì per l'Acqua Bene Comune". Anche dietro esplicita richiesta di un portavoce del comitato infatti nessuno dei presidenti di azienda intervenuti ha sollevato il minimo dubbio o la minima perplessità riguardo all’attuale gestione, che come tutti sanno è (per ora) quasi ovunque totalmente pubblica (tranne una limitata presenza di privato che andrà in qualche modo e velocemente sanata): d’altra parte i buoni risultati del servizio stanno ad evidenziare come non vi sia nessuna necessità di ricorrere a una azienda esterna e privata che sappia lavorare meglio delle nostre aziende locali.
Altri elementi sono invece stati fortemente negativi, a cominciare dalla scelta del presidente Denti (pur sollecitato dal tavolo di presidenza) di non voler effettuare alcun intervento di commento e valutazione su quanto emerso. E’ stato necessario quindi da parte del comitato porre alcune domande esplicite volte a fare luce su alcuni aspetti della attuale fase del percorso che ritiene fondamentale siano resi pubblici (scorporo del servizio idrico dai soggetti locali in multiutility, procedure attuate o in corso per applicare l’esito del secondo referendum relativo all’abolizione della remunerazione del capitale investito, eventuali settori del servizio giudicati carenti). Risulta piuttosto deludente e preoccupante il fatto che il presidente Denti abbia eluso una ad una le domande postegli, limitandosi ad aggiornare i presenti sulla revisione in corso del piano d’ambito.
Ancora più inquietante è stato ascoltare che tale revisione, che su sollecitazione dei sindaci dovrebbe non solo rimodulare l’ammontare degli interventi da 30 a 20 anni ma anche cercare di limitarli allo stretto necessario, sta sostanzialmente producendo l’effetto opposto, visto che si parla di 380-450 milioni di euro (a fronte degli iniziali 570).
Forse che continuare ad alzare l’ammontare degli investimenti previsti serve da una parte a spaventare i sindaci e dall’altra a ingolosire i privati che stanno solo aspettando che si bandisca la gara per un servizio così appetitoso?

Comitato referendario provinciale cremonese
"2 Sì per l'acqua bene comune"

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