ADUC Governo. Deficit/Pil: Di Maio vuole superare il 3%, Salvini lo vuole sfiorare e Tria lo vuole al 2%
Sul rapporto deficit/Pil le posizioni dei due vicepremier sono diverse; diversissima è quella del ministro dell'Economia.
"Se sarà necessario, per avviare reddito di cittadinanza, flat tax e revisione della legge Fornero, il governo sforerà il tetto del 3% al deficit", ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio.
Il vicepremier, Matteo Salvini, dichiara, invece, che si "sfiorerà" il 3%.
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, lo vuole al 2%.
Da notare la similarità tra "sforare" e "sfiorare".
Insomma, Di Maio e Salvini guardano al proprio elettorato, Tria, invece, ai conti pubblici, quelli che riguardano i cittadini, cioè 60 milioni di italiani.
Sforare o sfiorare il 3% del defici/Pil, significa aumentare il debito che, ricordiamo, è a 2300 miliardi di euro. Il limite del 3% non è un mantra, ma è connesso al Pil e all'inflazione e serve a contenere prima e diminuire dopo il debito, che dovrebbe essere del 60% in rapporto al Pil; noi siamo al 132%, più del doppio!
Queste misure furono stabilite dal Trattato sull'Unione Europea, sottoscritte a Maastricht (Olanda), anche dall'Italia, e individuano alcuni parametri economici cui devono attenersi gli Stati membri.
Ovviamente, esiste la flessibilità, collegata, però, alle riforme strutturali, e non ci siamo, agli investimenti, e non ci siamo, e al ciclo economico sfavorevole, e qui ci siamo parzialmente.
Parafrasando un vecchio proverbio, possiamo dire che tra le promesse elettorali e il fare del governare c'è di mezzo il mare, piuttosto burrascoso, che la nave Italia deve affrontare.
Giocare con i verbi similari è pericoloso, rischia di far affondare la nave.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc