Aduc Governo. La farsa del bilancio in deficit in vista delle elezioni europee
L'obiettivo sono le elezioni europee e, per arrivarci, occorre sfidare l'Unione europea e i mercati, sollecitando il risentimento degli elettori contro chi è additato come nemico che non vuole il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni.
"Non arretreremo" e "Me ne frego" sono gli elementi distintivi del duo Di Maio-Salvini che pensano alla prossima campagna per le elezioni comunitarie.
Il deficit al 2,4% ha, infatti, innescato reazioni sia dei mercati che dell'Unione europea: il tasso degli interessi dei titoli pubblici a 10 anni si è impennato e la Ue ha dichiarato il deficit fuori degli accordi sottoscritti dall'Italia.
La sostenibilità del nostro debito è legata al deficit, alla crescita e ai tassi di interessi. Il deficit è previsto al 2,4% la crescita è piatta e il tasso sui titoli pubblici è salito. Non ci siamo.
Tutti questi elementi dovrebbero indurre a maggio cautela il cosiddetto "Governo del Cambiamento", invece, si persegue la politica della spesa pubblica, tanto cara ai governi dei decenni scorsi. Di "Cambiamento" non c'è nulla, anzi, si procede in modo opposto (si veda la proposta di limitazione delle aperture domenicali dei negozi, che produrrà meno reddito e più disoccupazione), l'importante è garantirsi i voti alle prossime europee. Di riforme che liberino l'economia da lacci e lacciuoli non se ne parla.
I conti di questa farsa (significativa è la balconata del Di Maio pensiero) cadranno sulle spalle di tutti i cittadini italiani, con lo spread che si impenna e il debito che aumenta.
L'importante è che il popolo creda al "Governo del Cambiamento".
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Roma, 03.10.2018.