Mercoledì 25 alle 9.30 nella sala del consiglio provinciale la Commissione affari istituzionali esaminerà la bozza di delibera con la quale la Provincia darà parere favorevole all’atto di retrocessione delle quote detenute in Padania Acqua Gestioni. È il passaggio preliminare all’atto che sarà deliberato il 27 settembre in Consiglio provinciale. – dichiara il Presidente della Commissione Giuseppe Trespidi – Se analoga delibera sarà fatta entro il 30 settembre da tutti i 115 Comuni della nostra provincia l’ipotesi di un affidamento provvisorio “in house” del servizio idrico a Padania acque gestioni entro ottobre/novembre è un obiettivo realizzabile.
Per raggiungere i requisiti previsti dalla legge per l’affidamento la totalità delle azioni Padania Acqua Gestioni dovrà essere detenuta dai Comuni e dalla Provincia. Per l’affidamento “in house” dovrà essere fatto anche un adeguamento statutario. Il testo di statuto che verrà adottato dalla futura società gestionale “Padania Acque Gestione SpA”, – continua Trespidi – dovrà essere adeguato alla qualità della composizione della nuova compagine sociale, che sarà totalmente costituita da enti pubblici (Comuni ed Ente Provincia), e dovrà essere anche idoneo a garantire l’esercizio del “controllo analogo” sulla società da parte della Provincia di Cremona, requisito indispensabile ai fini dell’affidamento “in house”. La legge, infatti, prevede che il “controllo analogo” deve essere esercitato dall’Ente affidatario del servizio ovvero la Provincia.
Come è probabile non tutti i Comuni condividono le proposte in campo però non bisogna scambiare il fine (affidamento in house del servizio ad un’unica società) con i mezzi (temporanea rappresentatività nella società dopo la retrocessione delle quote ai Comuni oppure controllo analogo solo alla Provincia) perché in mancanza dei requisiti l’avvio dell’iter per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di superamento delle infrazioni dei depuratori e delle fognature e messa in sicurezza delle aree dei Piccoli comuni, impossibilitati ad intervenire per il Patto di stabilità, verrebbe messo in discussione e i tempi di intervento si dilaterebbero.
L’UDC ritiene che il territorio cremonese abbia bisogno di fatti – conclude Trespidi – perché di promesse in questi anni ne abbiamo sentite troppe. I Comuni e la Politica decidano che sul Servizio Idrico Intergrato è finito il tempo del solo parlare e che è arrivato il tempo di realizzare gli investimenti che, pur dando atto all’ATO che non si sono mai fermati, necessitano di un maggior impulso per recuperare gli arretrati che nel frattempo si sono accumulati.
Cremona 22 settembre 2013
Giuseppe Trespidi
Segretario Provinciale UDC Cremona
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