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Agostino Melega. I giorni della Merla Ascolta

| Scritto da Redazione
Agostino Melega. I giorni della Merla Ascolta

Con l'approssimarsi dei tradizionali "Giorni della merla - 29 -30-31 gennaio" inoltriamo intervista ad Agostino Melega registrata da Radio Colonia, la radio degli Italiani residenti in Germania, sui Giorni della Merla e sui canti che per tradizione vengono intonati nel cremonese. Il servizio è stato realizzato grazie anche alla collaborazione di Michelangelo Gazzoni e di Radio Cittanova che hanno messo a disposizione il loro archivio musicale.
I canti della Merla hanno una funzione propiziatoria, una sorta d'augurio per una buona continuazione d'anno, ed è con questo spirito che ve li facciamo giungere Fonte
Ass. Visioni Contemporanee - via Palestro 42 - Cremona

montaggio di Gian Carlo Storti
www.welfarecremona.it
cremona 29 gennaio 2012

Agostino Melega. I giorni della Merla Ascolta

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I giorni della merla

Racconta la leggenda che un tempo i merli erano tutti bianchi: così comincia la leggenda della Merla che, nelle sue varie versioni, segnala uno dei dì d'la marca, dei giorni di marca, giorniindicanti alla comunità rurale la posizione all'interno della Ruota dell'Anno.
Particolarmente diffusa nella Pianura Padana, lungo il Po, la leggenda del merlo appare anche inuna citazione dantesca sempre in riferimento alla morale della leggenda che vede l'uccello ingannato dal clima rigido di gennaio.
Il merlo, Turdus merula, è un uccello che in Italia tende a non migrare rimanendo in loco per tutto l'inverno.
Anticipando le prime avvisaglie di primavera, il canto del merlo può essere ingannatorio: non sempre infatti segnala che il caldo si stia realmente avvicinando.

Un proverbio romagnolo infatti ricorda: Merlo, di marzo non cantare, che il becco ti si potrebbe ghiacciare. Lascia che canti la tordella, che lei non ha paura di nessuno (Mèral, ‘d mêrz no’ cantê’, che e’ bëc u t’ s’ po’ agiazê. Lëssa ch’e’ chénta e’ ragiôn che lo u n’ha pavura d’inciôn).

A Bologna dicono Quand canta al mérel, a san fóra dl’invéren (Quando canta il merlo, siamo fuori dell’inverno).I giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio: il 29, il 30 e il 31 (benché per alcuni siano il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio).
Sono considerati i giorni più freddi dell'inverno, ma nell'eventualità che non fossero proprio freddi indicherebbero in quest'occasione che la Primavera arriverà tardi.

In questo senso ricordano molto l'uso della fase della luna e l'uscita dell'orso dalla tana come metodi per prevedere il clima: previsione che va fatta pochi giorni dopo ai Giorni della Merla, ovvero alla Candelora.

La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo.
Una storiella che ha infinite varianti da posto a posto. Una cosa é però in comune a tutti: la data. I tre ultimi giorni di gennaio, considerati appunto i più freddi nonché una specie di cartina di tornasole, dato che in base a come si presenta il tempo gli esperti sanno trarre indicazioni per come sarà il clima dell'anno.

Non conta che qualche metereologo si sia affannato a dimostrare che non tutti gli anni é così, che anzi le medie dicono che c'é qualche altro giorno più freddo. La tradizione non si é spenta.
O meglio, la tradizione non si era spenta.

 

 


 

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