Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 18.35

Alternanza scuola-lavoro Che cos’è e come è andata quest’anno? Prime valutazioni

L’alternanza scuola-lavoro è un percorso finalizzato ad avvicinare lo studente con il mondo del lavoro, facendo fare ai ragazzi delle esperienze dalla durata variabile direttamente sul posto di lavoro, solitamente nei mesi di giugno, luglio e settembre, non solo in aziende private ma anche in studi professionali, enti pubblici e associazioni non profit.

| Scritto da Redazione
Alternanza scuola-lavoro Che cos’è e come è andata quest’anno? Prime valutazioni

Questo tipo di progetto era stato già precedentemente introdotto nella scuola italiana nel 2005 con il governo Moratti ma non era esteso a tutti gli indirizzi scolastici, e soprattutto non era obbligatorio. Oggi, invece, l’alternanza è un diritto-dovere per tutti gli studenti delle terze, quarte e quinte classi delle scuole superiori, e non solo per i ragazzi delle scuole tecniche e professionali ma anche dei licei: 400 ore (200 per i licei) all’anno da fare in azienda, in una realtà lavorativa. La grande novità che si è sviluppata negli ultimi anni è che finalmente si esce dall’idea che gli studenti debbano prima studiare a scuola e poi lavorare. Bisogna però considerare un grosso ostacolo nell’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro, ovvero quello dell’enorme numero di studenti coinvolti. E’ per questo che l’approccio è stato graduale, e si concentrerà quest’anno solo sulle classi terze.

Alternanza scuola-lavoro: a chi si rivolge: Il progetto si rivolge agli studenti della scuole secondarie di ogni ordine (licei, istituti tecnici, professionali e artistici) che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età e che mostrino propensione per le metodologie e gli ambienti di “apprendimento attivo”.

Alternanza scuola-lavoro: le finalità: Rende l’apprendimento più attraente; aiuta a personalizzare i percorsi formativi; facilita l’orientamento e l’auto orientamento dei giovani; favorisce le vocazioni, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; collega organicamente le istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e della ricerca; sostiene l’innovazione metodologica e didattica; rinforza i legami tra la scuola e il mondo del lavoro per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio;  contrasta la dispersione scolastica

Liceo giulio cesare alternanza scuola lavoroAlternanza scuola-lavoro: il caso del liceo Giulio Cesare di Roma

Alternanza scuola-lavoro: la voce degli studenti

Alla domanda “come ti sei trovato nell’agenzia?” 22 ragazzi hanno detto di essersi trovati bene nel SO (soggetto ospitante), mentre solo due si sono trovati male. Sul rapporto instaurato con il referente del soggetto ospitante 16 studenti hanno detto di aver avuto buoni rapporti, altri sei hanno risposto il contrario. Scendendo nel dettaglio delle mansioni svolte e se queste sono state o meno inerenti al lavoro scelto dagli studenti quasi tutti i ragazzi hanno risposto che hanno svolto occupazioni che rientravano nella scelta lavorativa, tre hanno detto di aver fatto altro. Tra questi, riportiamo la voce di uno studente che afferma di “aver pulito stanze e fatto il caffè ai dipendenti”. Alla domanda se “l’esperienza ha soddisfatto le tue aspettative?” 17 ragazzi hanno risposto positivamente e sei hanno detto di no. Stessi numeri raccolti alla domanda se l’esperienza “è stata utile”. 17 ragazzi hanno trovato utile l’esperienza sia dal punto di vista umano che professionale, sei non l’hanno trovato particolarmente utile. Sono seguite poi due domande sugli stage. “Gli stage brevi ti hanno fatto capire cosa avresti fatto nell’ente?” Gli stage brevi hanno avuto molte critiche: solo 10 studenti li hanno trovati utili, mentre per altri 12 non hanno consentito di comprendere le attività che avrebbero svolto. “Cosa miglioreresti durante lo stage lungo?” Le cose da migliorare sono, ovviamente, varie e personali: le critiche più frequenti sono state all’organizzazione delle giornate lavorative, alla mono tematicità delle mansioni svolte e alla poca collaborazione dei tutor con i ragazzi. Infine agli studenti sono state sottoposte le seguenti domande: “cosa ti ha lasciato quest’esperienza?” Generalmente, l’esperienza ha arricchito gli studenti. Sono in molti ad aver scoperto, seppur in minima parte, il mondo del lavoro. Di molti ha anche ampliato la cultura personale (specialmente del mondo di internet) e la capacità di lavorare in gruppo, oppure la “disciplina” data da orari e responsabilità più rigidi e diversi da quelli scolastici. “Che cosa si può migliorare nell’organizzazione della scuola per quest’alternanza?” La quasi totalità degli studenti afferma di voler eseguire gli stage lunghi durante l’anno, e gran parte hanno risposto che quelli brevi fanno perdere troppe lezioni, e che questi ultimi sono totalmente inutili ai fini dell’alternanza.

Se vuoi inviare le tue riflessioni sull’esperienza che hai fatto invia qui una mail direttore@welfarenetwork.it

Fonte: diregiovani.it 

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