Egregio direttore, in questi giorni importanti testate cartacee e online, quali ‘La Stampa’e ‘Il Post’, si sono occupate della drammatica situazione di Belgrado. Ebbene, io e mio fratello Alexis siamo stati forse gli unici cremonesi ad essere in quella splendida e sventurata città le scorse giornate. Una nuova ondata di migranti, ad occhio a centinaia, hanno bussato; la comunità cittadina, già schiacciata da problemi economici non da poco, non trovando altra soluzione, li ha accolti in tende di fortuna nel parco di via Gavrilo Princip (quest’informazione non è riferita da alcuna testata, ci pare) con tanto di ambulatorio medico di fortuna. Possediamo documentazioni fotografiche dell’accaduto. Per noi l’accoglienza è un dovere, nonostante, è noto a tutti, procuri spesso grandi problemi organizzativi. A molti migranti, in gran parte provenienti dalla Siria, noi stessi abbiamo offerto da mangiare e da bere; proseguiranno il loro viaggio verso il nord-Europa dove già hanno le loro famiglie stabilite lì da anni. L’Ungheria non li ospiterà. Un saluto al Danubio, culla di civiltà. Igor Paulinich (Cremona)
Anche la Serbia accoglie i profughi di Igor Paulinich (Cremona)
A molti migranti, in gran parte provenienti dalla Siria, noi stessi abbiamo offerto da mangiare e da bere.

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