Anziché lavorare per far diventare non inquinata si ma un nuovo ospedale | Corrado Di Vittorio
Signor direttore, e così avremo un nuovo ospedale. Confesso che alla notizia ho avuto qualche perplessità anche perché la spesa non sarà poca cosa, i soldi sono anche miei e un nosocomio di notevoli proporzioni per la nostra città già lo abbiamo.
Sarà un po’ vecchio e superato, ma la struttura esiste. E quanti soldi sono stati spesi più o meno adeguatamente per modificare, migliorare, ampliare la struttura esistente! Ora mi pare che le mie precedenti considerazioni cadano di fronte al gravissimo inquinamento d e l l’aria di cui poco si parla, poco si controlla e nulla si fa e che quindi ci spinge ad avere un nuovo e moderno luogo di cura dove essere sottoposti alle terapie del caso e a morire con tutti i comfort. E non diamo la colpa agli impianti di riscaldamento o di condizionamento che hanno un chiara ragione di esistere, ma piuttosto al traffico urbano. Cremona potrebbe tranquillamente essere percorsa a piedi e in bicicletta, con l’aiu - to di un efficace servizio di autobus adeguati (non quegli enormi cassoni mossi da motori Diesel «ecologici»). Non ultima l'osservanza di norme comportamentali corrette (per esempio lo spegnimento del motore durante le soste anche se nella stagione fredda è comodo il riscaldamento e in quella calda il condizionatore). Ma so già che tutto procederà come prima. L’importante è andare all’ospedale in automobile, poi poco importa quello che succederà.
Corrado Di Vittorio (Cremona)
