I lavori si sono aperti con un applauso al premier Gentiloni. La nuova assemblea si riunisce per la prima volta dopo le primarie per proclamare il segretario, eleggere il presidente e la direzione. Confermati i dati sulle primarie filtrati nei giorni scorsi: sono stati eletti 700 delegati delle liste collegate a Renzi, 88 delegati nelle liste di Emiliano e 212 nelle liste di Orlando. In assemblea nazionale 449 donne e 551 uomini. Sono i dati ufficiali del congresso Pd, letti dal capo della commissione congresso Roberto Montanari all’assemblea riunita all’Hotel Marriott.
Matteo Renzi proclamato segretario dall’assemblea e dal palco del Marriott di Roma indica l’agenda del nuovo corso Pd: sostegno al governo, ma senza errori, e ripartenza dalle priorità che sono “lavoro, casa e mamme”. E la legge elettorale, ma “l’iniziativa spetta ad altri”.
Matteo Renzi : "Sosterremo Gentiloni fino alla fine. Priorità: lavoro, casa e mamme. Altri facciano proposta per legge elettorale.Grazie a chi oggi si rimette in cammino. Cinque mesi fa, il 7 dicembre, concludevo l’assemblea Pd dimettendomi da premie’. Questa è “l’esperienza di un popolo che si rimette in gioco. Questo è un popolo che non ha paura di ripartire e di rimontare mettendo al centro una comunità politica che cerca di fare il bene dell’Italia”.
Michele Emiliano: "Il popolo Pd non ha bisogno di superuomini. Io vedo la tua sofferenza. E allora questa sofferenza mostrala. Perché questa gente non ha bisogno di superuomini al comando. A vincere è la comunità”. Nel salutare il segretario del Pd Matteo Renzi torna a citare Che Guevara: “Hasta la victoria, signor segretario”, dice il presidente della Puglia.
Andrea Orlando :“Caro Matteo, a Berlusconi preferisco ancora Bersani”. La scissione è stato un errore drammatico ma tra Berlusconi e Bersani continuo a preferire Bersani. Il Pd deve prendere il 40 per cento ma non a tutti i costi: senza il centrosinistra il Pd è costretto all’alleanza con Berlusconi, dobbiamo provare a ricostruire il centrosinistra, è doloroso, faticoso ma non tutte le alleanze sono un male di per sè, lo sono state in un certa stagione ma grandi alleanze hanno aiutato a cambiare i paesi”