Asst CR Hosp Non toccateci l’AREA DONNA| Rosa Maria Marchesi
Egregio direttore, la nostra Regione Lombardia avrebbe già iniziato a smantellare, dopo la neonatologia, anche l’Area Donna, fiore all’occhiello del nostro ospedale e punto di riferimento per le tante che, purtroppo, ogni giorno si trovano a combattere con un tumore al seno.
Mi sono inquietata perché essendo una di quelle donne che ha avuto, e che ancora per controlli periodici, ha bisogno delle cure che vengono elargite da quel reparto si è sentita tradita dalla politica che dovrebbe difendere i deboli, deboli perché ammalati e perché residenti nella città che ha il triste il primato di essere la più colpita dai tumori. Per accorgersi di quanto siano importanti la Breast Unit e l’Area Donna occorrerebbe entrare nei reparti e sedersi fra le donne che li frequentano. C’è chi è in attesa di sottoporsi a controlli preventivi, chi attende l’esito degli esami di controllo dopo aver subito un intervento al seno oppure chi attende di sapere se per curarsi verrà sottoposta a chemioterapia o dovrà assumere tutti i giorni, per svariati anni, una «semplice» pastiglia. Occorrerebbe osservare i loro visi quando escono per riconoscervi a volte la gioia a volte la rassegnazione e l’angoscia. Le assicuro, caro direttore, che guardando alcuni di quei visi manca il respiro. Sono tutti bravi a livello locale e nazionale a riempirsi la bocca dicendo che ci vogliono più donne in politica, più donne nei posti di comando ecc,ecc; parole vuote se non si fa nulla per la loro salute. I politici che governano la nostra città si stanno «gasando» perché dalla Regione si è promesso un nuovo ospedale ma, dico io, se le eccellenze del nostro buon vecchio ospedale vengono smantellate, di cosa riempiremo il nuovo? Ho ricevuto un messaggio che chiede di sommergere la signora Moratti di mail che le ricordino che «L’Area Donna» è nostra e, aggiungo io, non solo delle donne cremonesi ma, frequentandola, ho conosciuto persone che provenivano dai paesi limitrofi situati in altre provincie quindi «L’Area Donna» è nostra e mi auguro che venga toccata
Rosa Maria Marchesi Cr emo n a
