Domenica, 05 maggio 2024 - ore 20.22

(CR) Pianeta Migranti. L’imprenditoria immigrata è un pilastro dell’economia italiana.

Sono marocchini i primi imprenditori stranieri che aiutano lo sviluppo economico.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. L’imprenditoria immigrata è un pilastro dell’economia italiana.

(CR) Pianeta Migranti. L’imprenditoria immigrata è un pilastro dell’economia italiana.

Sono marocchini i primi imprenditori stranieri che aiutano lo sviluppo economico.

Secondo il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria curato dal centro Studi e Ricerche Idos, tra gli stranieri residenti in Italia, è il Marocco a guidare la classifica dei titolari di impresa nati all’estero maggiormente rappresentati in Italia. Sono 59.734 gli imprenditori di origine marocchina attivi in Italia. Seguono Romania (52.066 imprenditori), Cina (52.066), Albania (38.007) e Bangladesh (30.569).

In Italia, dove si concentra un sesto dei lavoratori autonomi stranieri rilevati nell’Unione Europea, il Rapporto evidenzia una ininterrotta espansione dell’imprenditoria immigrata, “anche in periodi di crisi e in controtendenza con l’andamento delle imprese italiane, tendenti al ristagno o addirittura alla contrazione”.

In termini generali, nel periodo tra il 2011 e il 2022, mentre le imprese gestite da italiani hanno conosciuto una flessione del 5%, quelle condotte da migranti hanno registrato un aumento del 42,7%. Questo trend ha portato il numero totale di imprese gestite da migranti a 647.797 nel 2022, con una incidenza del 10,8% del totale nazionale.

Benché presenti in tutta Italia, le imprese a gestione immigrata sono concentrate soprattutto nelle regioni centro-settentrionali (77,3%) con Lombardia e Lazio che contano rispettivamente 124.000 e 81.000 imprese. Sul fronte delle tipologie, i servizi sono il fulcro principale delle attività gestite dagli immigrati, costituendo il 59% del totale. A livello di comparti primeggia il commercio con il 31,8% seguito dall’edilizia con il 23,9%.

Marcata la differenza di genere.

Le donne imprenditrici immigrate incidono per il 24,6% del totale e le attività da loro condotte si concentrano nei servizi.

“Dal rapporto emerge chiaramente la notevole convenienza, per l’Italia, nel promuovere e rendere quanto più solido il sistema delle imprese immigrate, nella misura in cui costituiscono una potenziale e ‘fisiologica’ rete-ponte tra l’economia e il mercato italiani e i Paesi e le aree di origine degli imprenditori immigrati. Una rete di ponti già operante ‘in casa’, che ha dato buona prova di resilienza anche in periodi di crisi globale e che conferirebbe uno strategico respiro internazionale a un sistema interno ancora oltremodo chiuso, indebolito e bisognoso di innovazione e respiro internazionale”.

Anche il vicepresidente di Cna nazionale, Marco Vicentini, sostiene il ruolo vitale dell’imprenditoria immigrata nel contesto europeo: “Rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo sostenibile e inclusivo dell’Unione europea. La diversità e la ricchezza di prospettive che gli imprenditori immigrati portano con sé sono un catalizzatore per l’innovazione e la crescita economica. È pertanto cruciale accelerare il quadro normativo esistente per facilitare l’accesso degli immigrati ai visti lavorativi in Italia e nell’intera Europa, eliminando gli ostacoli burocratici e semplificando le procedure”.

 

 

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