Bergamo - Brescia, Città degli Organi 22 settembre – 29 ottobre 2023
Nell’anno di ‘Bergamo-Brescia, Capitale Italiana della Cultura’ il Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo” - giunto alla sua 31° edizione - raddoppia il numero dei concerti coinvolgendo la ‘città della Leonessa’ in un’ambiziosa programmazione dal titolo ‘Bergamo-Brescia, Città degli Organi’, con Città che va pensata e declinata al singolare, esattamente come ‘Capitale’.
Chi suonerà a Bergamo il venerdì (quest’anno si potranno ascoltare tutti insieme alcuni ‘mostri sacri’ mondiali come Olivier Latry, David Briggs, Wolfgang Zerer, Sietze de Vries…), suonerà anche a Brescia la domenica, con programmi parzialmente uguali poiché gli organi delle due città sono stati selezionati ed abbinati per similitudini costruttive e potenzialità artistiche.
Una collaborazione da subito molto felice, che nasce sia dalla complementarietà dei rispettivi ricchissimi patrimoni strumentali - Brescia, luogo d’elezione degli Antegnati (cinque-seicento), Bergamo, patria dell’organo sette-ottocentesco che vede nei Bossi e nei Serassi i loro maggiori alfieri - sia dalla stima reciproca e dall’immediata unità d’intenti fra Vecchia Bergamo Associazione Culturale e l’Associazione Amici della Chiesa del Carmine.
Per Brescia si tratta di una vera e propria ‘ripartenza’ in campo concertistico: da questa occasione nasce infatti la ‘1° Rassegna Organistica Internazionale “Città di Brescia”, che raccoglie il testimone da rassegne come i ‘Vespri Musicali’, il ’Festival Antegnati’ e gli ‘Itinerari Organistici Bresciani’, adotta le stesse linee guida del Festival di Bergamo - ivi inclusa l’arte dell’improvvisazione – e gode della collaborazione sul territorio dell’Associazione Amici della Scuola Diocesana di Musica S. Cecilia.
Per Bergamo si tratta invece di un generoso ‘spin-off’ che rafforzerà ulteriormente il suo ruolo trainante in Italia e l’entusiasmante cammino di costante crescita internazionale compiuto in questi trent’anni.
Le caratteristiche organizzative salienti della manifestazione restano immutate: ingresso rigorosamente libero e gratuito, preparazione di ricche note di sala ai programmi, stampa di tutto il materiale illustrativo, anche i libretti, in due lingue (italiano ed inglese), diretta in streaming su Youtube (solo i concerti di Bergamo).
L’inaugurazione è stata affidata al ‘mitico’ organista di Notre Dame de Paris Olivier Latry, che suonerà in Cattedrale a Bergamo venerdì 22 settembre e in Duomo Nuovo a Brescia domenica 24 settembre.
Fa parte integrante del progetto anche la rassegna ‘Pedàliter’ – in svolgimento da Maggio a Settembre - dedicata a giovanissimi interpreti impegnati su strumenti di particolare pregio custoditi in chiese poste lungo la nuova Ciclovia che unisce i due capoluoghi.
La sinergia fra le due entità organizzatrici verrà mantenuta anche negli anni a venire, ciascuna con la propria direzione artistica ed il proprio sostentamento economico, in un’ottica di stretto partenariato.
La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.
Le tre Fondazioni, partner istituzionali dell’iniziativa, hanno individuato attraverso un bando dedicato e un Comitato di valutazione congiunto 92 progetti provenienti dalle comunità di Bergamo e Brescia, sostenuti con un contributo complessivo di 3,5 milioni di euro. Si tratta di un ricco palinsesto di iniziative in grado di favorire la partecipazione dei cittadini, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione con minori opportunità di fruizione culturale e agli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo.
Di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 interessa, più di quello che accade, ciò che resta. Per questo le Fondazioni di comunità non sono ‘sponsor’ di eventi o progetti, ma agiscono in alleanza con le istituzioni locali e del Terzo settore per promuovere – attraverso il metodo della co-progettazione – crescita culturale e sociale, benessere, sviluppo sostenibile e duraturo per le comunità, di cui sono un solido riferimento.