Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 02.35

Bonus 600 euro: in Veneto lo hanno chiesto anche tre consiglieri della Lega

| Scritto da Redazione
Bonus 600 euro: in Veneto lo hanno chiesto anche tre consiglieri della Lega

Tra coloro i quali hanno beneficiato del bonus da 600 euro previsto dal governo per le difficoltà causate dal lockdown ci sono anche due consiglieri regionali della Lega e il vicepresidente della giunta del Veneto. Fonti interne al Carroccio confermano che i nomi rispondono a Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli per i consiglieri, mentre il vicepresidente della Giunta è Gianluca Forcolin. I nomi sono stati resi noti dopo l’appello da parte del governatore Luca Zaia.

Forcolin si difende affermando che a chiedere il bonus sarebbe stata la sua socia: "Sono socio in uno studio di tributaristi - spiega al Corriere della Sera -. Senza che lo sapessi la mia socia ha presentato domanda per tutti, dove possibile. Il dato di fatto però è che non ho visto un centesimo, lo sottoscrivo col sangue". Barbisan, invece, dichiara di aver devoluto il bonus in beneficienza dopo averlo incassato. A questo punto, resta da capire quale sarà il destino di Forcolin in vista della composizione delle liste in vista delle prossime regionali. Pur concedendo le attenuanti del caso, Zaia non è intenzionato a candidare chi ha richiesto il bonus Covid: "Resto a disposizione del partito. Voglio augurarmi che cinque anni di integrità e impegno etico e morale non siano messi a repentaglio da una semplice pratica", ha ripetuto Forcolin.

Intanto, sulla richiesta di pubblicazione dei nomi dei parlamentari che hanno chiesto il bonus, si è espressa oggi la vicepresidente dell'Inps, Marialuisa Gnecchi: "Credo che a pronunciarsi debba essere il Garante della privacy. Ma se la legge prevede che la prestazione va erogata, l'Inps non può fare altro che procedere""Io i nomi non li so - insiste - e se li sapessi non li direi". La polemica infuria, perché evidentemente qualcosa non ha funzionato se si è consentito anche i parlamentari, di certo non una categoria in difficoltà, di richiedere il bonus. "È un problema di etica e responsabilità individuale. Quelle domande - aggiunge Gnecchi al Corriere della Sera - sono eticamente discutibili, ma in caso devono essere i diretti interessati a farsi avanti. Spero che questo caso serva a far riflettere su come sono stati costruiti questi bonus e soprattutto sulle correzioni possibili".

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