Tutti parlono e scrivono di profughi, di Europa, Onu, ma per loro non succede nulla. Tranne il fatto che il treno "della speranza", partito ieri mattina verso il confine austriaco, è stato fermato a metà del percorso, nei pressi di Bicske, una piccola cittadina, sprovvista di qualsiasi struttura di assistenza. I profughi sono esasperati, si sentono ingannati; scrivono con la schiuma da barba il loro cartelli di protesta. Ma si sa: la schiuma è appariscente ma inconsistente e presto evapora... Per ora, la più grande paura per i profughi è la pioggia, annunciata per domani, sabato 5. Basterebbe, infatti, un forte acquazzone per creare gravissimi disagi alle famiglie, ai tanti bambini che sarebbero costretti ad abbandonare i precari ricoveri. Per andare dove? Questo nessuno lo sa o lo dice.
(Agostino Spataro)